La Regione ha comunicato che i centri allestiti nei Comuni saranno chiusi a vantaggio di spazi più grandi per la vaccinazione di massa. Ma i sindaci promettono battaglia sul punto dopo avere individuato e allestito in pochi giorni gli hub

C’è malumore tra alcuni sindaci dei Comuni lombardi che avrebbero voluto tenere aperti i centri vaccinali di prossimità allestiti nel loro territorio quantomeno per le persone più anziane e fragili.

La Regione ha comunicato che  saranno chiusi 

Invece, stando a quanto apprende l’AGI, in un incontro coi rappresentanti di Ats (Agenzia di tutela della salute) è stato comunicato ai primi cittadini che i ‘loro’ hub, individuati dopo la delibera della Regione del 17 marzo che dava ai Comuni la possibilità di crearli,  saranno chiusi. 

“Ats ha spiegato che la  prima fase degli over 80 prosegue negli spazi già attrezzati.

La vaccinazione massiva che inizierà il 12 aprile dai 79 anni in giù dovrà svolgersi in centri più ampi dove verranno spostate le ‘linee vaccinali’ costruite da altre parti – spiega il sindaco di Lissone (dove c’è uno di questi centri), Concettina Monguzzi -. Queste linee vanno messe in posti grandi che saranno gestiti dalla parte pubblica, i medici del sistema sanitario, dalle strutture private accreditate e dalle cooperative dei medici di medicina generale che hanno aderito. Avrei preferito i centri di prossimità per dare la possibilità ai cittadini di spostarsi il meno possibile e trovare il proprio medico a vaccinarli. Il medico conosce l’anamnesi di una persona e sarebbe una vaccinazione più in sicurezza. Questa è la situazione, ma noi torneremo a chiedere queste cose ”. 

“Ce li facciano aprire almeno per i fragili”


 Non tutti i centri allestiti però stanno continuando a funzionare in questi giorni per gli over 80. E’ il caso del palazzetto dello sport di Verano Brianza dove ieri i volontari impegnati nella gestione logistica delle somministrazioni si sono visti recapitare dal Comune un messaggio in cui li si informava che il centro sarà chiuso il 3, 4 e 5 aprile. Questo dopo che nei giorni scorsi sindaco e vicesindaco del piccolo Comune brianzolo si erano lamentati di avere un migliaio di dosi nel frigorifero ma non le liste della Regione Lombardia con l’indicazione delle persone a cui inocularle.

Dopo qualche giorno in cui le vaccinazioni sono andate avanti a singhiozzo e a  ritmo molto ridotto ora il centro è chiuso e, spiega il vicesindaco Samuele Consonni, “alla richiesta di poter vaccinare qui i ‘nostri’ over 80 ci è stato risposto dalla Regione che non era possibile ripianificare le liste”.

Anche a Seregno, dopo la chanche offerta dalla delibera regionale, si erano trovati in poche ore una struttura da adibire a  centro vaccinale e 160 volontari.

“Poi però ci è stato detto che non c’erano i vaccini – dice il sindaco Alberto Rossi – e adesso i centri di prossimità sembrano non essere più contemplati. Io continuo però ad auspicare che si possano aprire e mi batterò perché almeno per i fragili si tenga aperta questa ipotesi di grande valore”.

Di the milaner

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