Fonte

Era poco meno di un anno fa, il 18 novembre 2024, quando i fratelli Franco, Dino Maria Luisa Ramponiminacciavano il folle gesto che poi hanno compiuto nella notte tra lunedì e martedì 14 ottobre. Già da tempo quindi, i due erano disposti a farsi saltare in aria insieme alla loro azienda agricola centenaria a Castel D’Azzano, dove vivevano e lavoravano insieme. In quell’occasione, i fratelli Ramponi furono messi in salvo dai vigili del fuoco, che li evacuarono e scongiurarono la tragedia: i due si erano barricati sul tetto dell’edificio con una tanica di benzina, dopo aver aperto il gas all’interno degli immobili e chiuso tutte le porte e le finestre, pronti a far esplodere l’intera struttura.

Le difficoltà finanziarie

Dietro al tentato gesto suicida dei tre fratelli con annessa esplosione dell’azienda agricola, ci sarebbero questioni famigliari: «Eravamo disposti a farci saltare aprendo il gas; la casa ne era piena. D’altronde è quello che vogliono» spiegò al tempo Maria Luisa, sottolineando come tutta la faccenda sia iniziata nel 2014, quando suo fratello, a causa di una serie di debiti accumulati, avrebbe stipulato un mutuo falsificando la firma di un famigliare. Nel 2019, avrebbe ammesso tutto ai parenti, autodenunciandosi nel 2021 alle forze dell’ordine. Nel mentre, però, sempre secondo la ricostruzione della sorella, è scattato il pignoramento di edifici e terreni, è
stato nominato un custode giudiziario e si sono susseguite una serie di aste, a seguito delle quali gli immobili e i terreni sarebbero stati deprezzati e praticamente svenduti.

https://7ad6ee78252728a8c16ac1b7524f2e17.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-45/html/container.html?n=0
https://video.corrieredelveneto.corriere.it/video-embed/9f05a31f-994d-4270-a933-1a0d33d60xlk?playerType=article&autoPlay=false&mute=true&cookiePolicyAccepted=true&gestione_AMP=true&tipo_pagina=articolo#amp=1%C3%AC

Castel D’Azzano, quando Maria Luisa Ramponi diceva: «Abbiamo riempito la casa di gas per lottare contro un pignoramento ingiusto»

Il salvataggio

Quello del novembre 2024 era un tentativo di sfratto. Per questo, i due fratelli, dopo aver avvertito che non se ne sarebbero andati e che erano pronti a tutto pur di non lasciare la proprietà, avevano riempito di gas le stanze chiudendo porte e finestre. Erano pure saliti sul tetto con una tanica di benzina e il necessario per appiccare il fuoco. A farli desistere in quell’occasione fu l’intervento dei vigili del fuoco e dei carabinieri: i fratelli furono recuperati con delle scale e messi in salvo, i locali arieggiati e messi in sicurezza.  

Nel 2021

Ma non è l’unico precedente: anche settembre del 2021, nel tentativo di salvare la loro casa dall’asta, i due avevano minacciato gesti estremi. In quel caso lui era salito sul tetto del tribunale di Verona urlando che si sarebbe lanciato nel vuoto, mentre la sorella aveva assicurato che si sarebbe data fuoco mentre si cospargeva di alcol nel parcheggio. In quel caso, a bloccarli, il tempestivo intervento di due vigilantes

STRAGE DI CASTEL D’AZZANO, NOTIZIE E APPROFONDIMENTI

Di the milaner

foglio informativo indipendente del giornale