GLI AMERICANI LIBERI PER SEMPRE DALLE IMPOSTE SUL REDDITO
Il presidente Trump abolisce l’IRS con una mossa storica, istituendo l’External Revenue Service per finanziare l’America attraverso i dazi doganali esteri. L’imposta sul reddito è sparita per sempre: è arrivato il Giorno della Liberazione.
Una tassa che non avrebbe dovuto diffondersi, ma lo ha fatto… anche in Italia
Il Revenue Act del 1913 (tassa sul reddito) fu presentato negli USA come un’imposta ristretta e per fasce elevate, destinata ai ricchi: solo il 2% delle famiglie avrebbe pagato.
Tuttavia, nel giro di cinque anni, la pressione della guerra fece sì che quel tasso massimo passasse dal 7% al 77%.
La promessa iniziale? Tariffe basse, portata limitata.
La realtà è che purtroppo la leva federale è cresciuta molto rapidamente.
I politici che l’hanno approvata l’hanno poi ampliata.
L’esenzione si ridusse, la complessità aumentò e il risentimento regionale divampò.
Il ricco Nordest ne subì le conseguenze più gravi, scatenando le proteste per una legislazione di classe.
Un secolo dopo, la nostalgia per quella “semplice” imposta perde di vista il punto: una volta creata, l’imposta sul reddito era destinata a crescere.
L’intento originario non impedì la convenienza politica, questo accadde anche in Italia.
Nel 1983, J. Peter Grace fu incaricato dal presidente Ronald Reagan di indagare sugli sprechi e l’inefficienza nel governo degli Stati Uniti. Quando la commissione Grace completò il suo rapporto, affermò quanto segue in merito all’imposta sul reddito:
Il 100% di quanto riscosso viene assorbito esclusivamente dagli interessi sul debito federale e dai contributi del governo federale ai trasferimenti. In altre parole, tutte le entrate fiscali individuali vengono perse prima ancora che un centesimo venga speso per i servizi che i contribuenti si aspettano dal loro governo.
In altre parole, l’imposta sul reddito non copre ALCUN servizio fornito dal governo e il denaro finisce poi nelle mani di banchieri privati.
Il sedicesimo emendamento
La Costituzione degli Stati Uniti consente al Congresso di imporre un’imposta sul reddito senza ripartirla tra gli stati in base alla popolazione. Fu approvata dal Congresso nel 1909 in risposta al caso Pollock contro Farmers’ Loan & Trust Co., emesso dalla Corte Suprema nel 1895. Il Sedicesimo Emendamento fu ratificato dal numero richiesto di stati il 3 febbraio 1913, annullando di fatto la sentenza della Corte Suprema nel caso Pollock.