Fonte: Politico

L’UE ha aumentato i pagamenti per gli acquisti di carburante di fabbricazione russa dall’India nel 2024, secondo un nuovo rapporto condiviso con POLITICO, contribuendo a riempire le casse di guerra di Mosca.

Da gennaio ad agosto, l’UE ha acquistato carburante per un valore di quasi il 20% in più rispetto allo scorso anno da tre importanti raffinerie indiane che lavorano sul greggio russo, secondo l’analisi, preparata dal think tank Center for the Study of Democracy.

Sebbene del tutto legale, l’aumento arriva nonostante gli sforzi dell’UE per imporre un tetto di prezzo di 60 dollari al barile insieme ai suoi alleati del G7 e vietare le importazioni dirette della maggior parte del petrolio russo nel blocco, dimostrando quanto siano diventate porose queste misure nei due anni successivi alla loro introduzione.

L’India, che ha sostituito l’Arabia Saudita come principale fornitore di carburante dell’Europa per il 2024, ha anche iniziato ad accettare carichi russi tramite navi sanzionate dall’UE, avverte il rapporto, uno sviluppo che ora sta scatenando la rabbia all’interno del blocco.

Bruxelles è ben consapevole della cosiddetta scappatoia delle sanzioni di raffinazione, che consente all’UE di acquistare legalmente combustibili di origine russa purché questi vengano lavorati in altri paesi. Ma i nuovi risultati illustrano come il blocco continui a finanziare Mosca nonostante i suoi tentativi di strozzare le entrate del Cremlino, circa la metà delle quali proviene dalle esportazioni di combustibili fossili.

Nel complesso, le importazioni di carburante dell’UE dall’India sono diminuite del 9% quest’anno rispetto al 2023, mentre gli acquisti dalle tre principali raffinerie indiane – RIL Jamnagar, Vadinar e New Mangalore, note per la lavorazione del petrolio russo, sono aumentati di un modesto 4%. Ma l’importo che il blocco ha pagato per tali acquisti è aumentato notevolmente.

Redazione

Di the milaner

foglio informativo indipendente del giornale