Il nome del “Banchiere Centrale” è tornato a girare nelle redazioni dei media italiani, una sorta di pressione sui partiti europei per la soluzione Draghi come presidente della Commissione UE in sostituzione della Von der Leyen. La campagna stampa è stata poi sostenuta da politici di tutti i partiti con una sorta di approvazione della candidatura Draghi panacea per tutte le stagioni.

Prendiamo atto che l’Europa non è competitiva, non è credibile in politica estera, non ha una struttura istituzionale efficiente, non ha una moneta forte, non è adeguata nella difesa del territorio, non è unita ecc. ecc. in poche parole l’EUROPA NON C’E’ …

Se aggiungiamo a queste carenze il fatto che ogni paese aderente all’unione non vuole piu’ rinunciare alla sua banca centrale e all’emissione della propria moneta disdegnando l’Euro, è facile comprendere che una reale confederazione di stati è molto lontana dall’essere realizzata.

Per molti Paesi del vecchio continente il sogno europeo si è spento malamente in questi ultimi anni e non solo per le carenze prima elencate, ma anche per la poca credibilità di una classe politica inetta e incline soprattutto alla ricerca del vantaggio personale anche a Bruxelles.

Quando l’Unione Europea adottò l’euro, ormai venti anni or sono, fummo in molti a scrivere a chiare lettere che non avrebbe fatto molto strada e che soprattutto avrebbe penalizzato molti stati. L’Italia, allora affidatasi a Prodi, accettò un cambio Lira/Euro da capestro. Da quella scelta che porta anche il nome di Amato e Ciampi, sono iniziati i guai economico per il nostro Paese.

Da allora l’Italia non si è più risollevata, ora come ora imperversano le vendite delle nostre aziende a multinazionali straniere facilitate dalla situazione, le privatizzazioni di beni fondamentali per la sopravvivenza della Nazione, e il cedimento delle piccole e media imprese che erano il tessuto imprenditoriale più importante dell’Italia.

Le elezioni europee del prossimo giugno potrebbero segnare la fine della UE e il ritorno agli stati sovrani (questo dovrebbe però portare con se anche la cancellazione dei vincoli ancora attivi dell’Armistizio di Cassibile  del 1943 che consegnava la nostra Italia agli USA (ma questo è un discorso lungo che affronteremo un’altra volta).

Un altro piccolo appunto sulla serietà dei nostri politici: si candideranno in massa i leader di partito per prendere voti, ma poi in Europa ci manderanno i peones. Questo non nè serio nè corretto nei confronti dei cittadini, per quanto riguarda Draghi, meglio, molto meglio che vada in pensione.

Il nostro giornale non crede in questa Europa, propende per il non voto e per la liberazione della nostra Italia che, con i suoi mezzi, le sue specificità e la sua moneta, si riprenderebbe rapidamente.

Manuela Valletti

Di the milaner

foglio informativo indipendente del giornale

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