Sempre più scontenti dell'Ue: un italiano su due vuole uscirne ...

Wolfang Munchau, opinionista dell’autorevole quotidiano britannico Financial Times, scrive sulla situazione italiana, individua il nostro problema principale nell’elevato rapporto debito/Pil e ipotizza tre scenari possibile per lasciarsi la crisi alle spalle.

Dopo la riunione del 23 aprile che vedrà i leader europei impegnarsi per un fondo per la ristrutturazione, l’Italia proverà a ripartire, ma non sarà facile farlo.

Munchau vede allora tre possibili sbocchi.

Prima opzione: l’Outright Monetary Transactions (Omt) ossia il piano, mai lanciato ed evocato da Mario Draghi, di acquisto diretto da parte della Bce di titoli di Stato emessi dai Paesi in crisi, a patto che il Paese avvii un programma di risanamento, cioè a patto che l’Italia adotti il Mes. Tuttavia, aggiunge Munchau, “non sembra esserci una maggioranza nel Parlamento italiano per il sostegno del MES. Né è chiaro se la Bce accetterà di attivare l’Omt”.

Seconda opzione: ricorrere al default, o chiedere la ristrutturazione del debito. ​”Ciò – spiega Munchau – potrebbe essere compatibile con l’adesione all’area dell’euro, ma richiederebbe il coinvolgimento della Bce, altrimenti il ​​debito italiano perderebbe il suo status”. Tra gli effetti collaterali di questa opzione c’è la questione banche. “Poichè detengono gran parte del debito sovrano italiano – spiega Munchau – il default potrebbe portare a fallimenti bancari”. In questo caso: L’Italia potrebbe tagliare i suoi bond nazionalizzando i depositi. In tal modo “gli investitori verrebbero spazzati via per salvare i risparmiatori”.

Terza opzione: l’uscita dall’euro. “Non è un evento probabile”, nota Munchau, ma neanche impossibile e, conclude l’euroscetticismo “non scomparirà” con la fine dei lockdown. 

Manuela Valletti

Fonte

Di THEMILANER

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