Proseguono a tappeto in tutta Italia i controlli e le indagini sulle Residenze per anziani, strutture identificate nelle ultime settimane come focolai di contagi e vittime di coronavirus. Ecco, regione per regione, le segnalazioni che ci sono giunte:
LOMBARDIA : Ispezioni dei Nas di Brescia nelle Rsa della provincia Bergamo. L’inchiesta servirà a fare luce su 1.500 morti in 50 giorni nelle 65 strutture per anziani della provincia. L’accusa è di epidemia colposa. Inoltre, da questa mattina i carabinieri del Nas stanno effettuando un’accurata ispezione anche alla residenza per anziani ‘La Certosa di Pavia’ a Samperone nel comune di Certosa a Pavia. All’interno della struttura per il coronavirus sarebbero morti 33 persone e secondo i Nas alcuni dei decessi sono riconducibili al Covid-19. Un’altra morte sospetta a Merate sulla quale la Procura di Lecco dovrà avviare i necessari accertamenti. Il Pat, il Pio Albergo Trivulzio di Milano è al centro dell’inchiesta della Procura per epidemia colposa e omicidio colposo. Qui le vittime, sulle quasi si sta indagando, sono state circa 200.
TOSCANA: la situazione non è migliore in Toscana dove, a oggi, sono 168 i decessi censiti con diagnosi di coronavirus nelle Rsa con 1.028 pazienti positivi. Gli ospiti delle 322 Rsa pubbliche e private della regione sono complessivamente 14.730 con 15.005 addetti: i positivi rilevati sono 387.
EMILIA ROMAGNA: controlli serrati sono stati avviati anche nelle residenze di Parma. Già 25 le strutture finora visitate da una task force composta da medici, geriatri, infettivologi, messa in campo a inizio aprile dalle Aziende ospedaliero-universitaria e Usl.
LAZIO: A Civitavecchia le residenze sanitarie assistenziali (Rsa) sono diventati i maxi-focolai del Coronavirus contestati dai parenti degli anziani ospiti. Nella struttura del litorale laziale il conto di 58 positivi al Covid-19 tra degenti (42) e operatori sanitari (16). Un numero così alto che ha indotto la Regione Lazio a trasformare direttamente la Rsa in un Reparto Covid-19 a bassa intensità. Anche perché, a quanto sembra, nella struttura di via Buonarroti si sono succeduti ben 2 focolai: il primo caso, divampato nei primi giorni di marzo, dovrebbe coincidere con il paziente ricoverato nel reparto di medicina dell’Ospedale San Paolo (poi chiuso e isolato prima di diventare un intero Covid-Hospital) e dato il via anche alla seconda fonte di contagi. Alcuni ospiti, 9 su 60, sono stati trasferiti in un’altra Rsa di Morlupo. Poi i 5 anziani risultati negativi ai tamponi, effettuati il 15 marzo, sono stati alloggiati al terzo piano della struttura nel pieno centro di Civitavecchia. Al cui sindaco, Ernesto Tedesco, si sono rivolti da subito i parenti dei degenti, che dal 5 marzo non hanno più potuto fare visita…
CALABRIA: qui sono due le indagini avviate sulle case di cura ed Rsa. Nel mirino della magistratura, in particolare, la “Domus Aurea” di Chiaravalle Centrale in provincia di Catanzaro e Cosenza “Villa Torano” di Torano Castello. In tutte e due ospiti e operatori erano positivi al Covid-19. La procura di Catanzaro ha aperto un fascicolo sulla Rsa di Chiaravalle e i Nas hanno sequestrato le cartelle cliniche. Si calcolano 70 contagiati e 22 vittime tra gli anziani degenti. Al momento, però non risultano ufficialmente indagati. Stesso quadro quella della Rsa “Villa Torano” di Torano Castello, nella quale si sono registrati oltre 50 contagi, anche se ancora manca un dato definitivo. Anche in questo caso la Procura ha avviato un indagine, ma non ci sono indagati. – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Coronavirus-Indagini-e-controlli-nelle-Rsa-in-tutta-Italia-eeeb38e1-5eea-4bf8-ae01-9845ce3703ca.html
LIGURIA: aperto un fascicolo nella provincia di Imperia. I controlli sono partiti dopo la denuncia fatta dalla figlia di un’anziana morta per coronavirus. Le indagini sono concentrate su una rsa in cui i dipendenti non sarebbero stati dotati di dispositivi sanitari e dove i degenti vivrebbero in condizioni di promiscuità. In Liguria ha suscitato particolare clamore la struttura Skipper di Masone, dove si sono registrati 3 decessi e 30 positivi, più 12 operatori sanitari infetti che, però, non hanno fatto ricorso a cure ospedaliere perché con sintomi lievi.
PUGLIA: acquisizioni di documentazione in residenze sociosanitarie sono state effettuate dai carabinieri del Nas in tutte le province pugliesi. Tranne che nella provincia di Taranto, in tutte le altre sono stati registrati casi di contagio che hanno indotto le procure ad accendere i riflettori sulla gestione delle strutture e sulla velocità per tutelare ospiti e pazienti. Stando ai dati in possesso della Regione, i contagi da covid nelle Rsa e Rssa sarebbero tra 700 e 800. Ma c’è anche chi non addossa tutte le responsabilità a questi istituti: “Le Rsa per anziani ma anche quelle per pazienti psichiatrici, sono caratterizzate dall’estrema vicinanza umana – spiega lo psichiatra Giovanni Giusto – Questi elementi hanno ovviamente contribuito a creare focolai di contagio, difficilmente contrastabili con misure di isolamento peraltro messe immediatamente in essere e uso di DPI poco disponibili se non impossibili da trovare nella prima fase”. “Si aggiunga l’impossibilità, per mancanza di strumenti adatti, di fare diagnosi precoci e la scarsa conoscenza delle patologie della malattia, compresa incubazione e manifestazioni cliniche il possibile che ha impedito di iniziare per tempo un protocollo terapeutico sensato”. Lo psichiatra, che è anche direttore scientifico di alcune residenze, sottolinea quindi che “in questa tempesta abbiamo navigato a vista, tentando di tenere stretta e ben indirizzata la barra e di turare le falle che via via si presentavano”.
SICILIA: case di riposo a Palermo e a Messina sono state messe sotto inchiesta per la presenza di morti per il coronavirus e per il contagio di tutto il personale medico e infermieristico
Le procure di tutto il Paese avranno un bel lavoro da portare avanti per rendere giustizia a tutti gli anziani deceduti a causa di questa epidemia e alle loro famiglie.