Ieri il primo ministro Conte ci ha letto la lista dei ministri, così abbiamo appreso nomi che non avevamo mai sentito prima, nemmeno nelle cronache delle riunioni di partito. Tranne due o tre noti gli altri 18 ministri sono illustri sconosciuti.

Perchè mai il PD ha scelto di regalare delle poltrone a gente ignota, quando notoriamente ci sono tanti big che anelano ad uno scranno e sono in crisi di astinenza da almeno un anno?

Semplice, due ipotesi: i ministri in pectore dovranno essere pronti al sacrificio senza fiatare qualora il governo non fosse in grado di andare avanti oppure che la composizione del governo sia stata dettata dall’UE e quindi i suddetti ministri dovranno rispondere solo alle segreterie europee.

Dopo aver sognato il sovranismo per il nostro Paese (anche se quello di Salvini è stato poco diplomatico, la partita poteva giocarsela meglio) con una voglia pazza di rivedere l’Italia in cima alla top-seven, ci ritroviamo in ultima posizione e con aspettative non troppo rosee.

L’europa in cambio di questo nostro nuovo atteggiamento genuflesso ci promette molta flessibilità (anche perchè la Germania in crisi la richiederà per se stessa) e quindi il governo potrà dire di essere riuscito dove il governo giallo verde aveva fallito, ma toglieranno quota 100, non faranno la flat tax, ecc. ecc.

Staremo a vedere, a volte penso alla prima repubblica e vi assicuro che aver avuto a che fare con i politici dell’epoca e vedere il livello di chi oggi siede in Parlamento senza distinzione di colore, mi fa pensare che senza dubbio alcuno, era meglio prima.

Manuela Valletti

Di THEMILANER

foglio informativo indipendente dell'associazione MilanoMetropoli.org

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