genitori Charlieil bimbo morirà

I genitori di Charlie Gard, il bimbo di 11 mesi affetto da una gravissima malattia degenerativa, hanno annunciato di voler rinunciare al trasferimento del figlio negli Stati Uniti per sottoporlo alle cure sperimentali. Lo ha reso noto l’avvocato di famiglia, aggiungendo che secondo la coppia “per il piccolo è troppo tardi, il danno è stato fatto.

Il legale dei genitori del piccolo Charlie, Grant Armstong, ha affermato nell’udienza all’Alta Corte di Londra che “non c’è più tempo” e che il danno ai muscoli e ai tessuti del bimbo di 11 mesi è “irreversibile”. “Le peggiori paure dei genitori sono state confermate – ha proseguito -. Adesso è troppo tardi per curare Charlie.

A margine di questa tristissima notizia, occorre porsi qualche domanda a cui i medici che aveva in cura Charlie dovranno rispondere: il bimbo è stato ricoverato nell’ospedale Great Ormond Street Hospital di Londra nell’ottobre 2016, sono trascorsi 10 mesi durante i quali i suoi genitori hanno sempre insistito affinchè il piccolo potesse essere portato negli Usa per essere sottoposto ad una cura sperimentale della quale erano a conoscenza, una cura praticata dal luminare Michio Hirano, luminare di Neurologia alla Columbia University di New York.

L’ospedale londinese ha sempre assicurato che tutto era inutile, ha perfino tolto la patria potesta ai genitori tramite il ricorso al tribunale, dalla sua parte ha sempre avuto i giudici. Perchè?

Le motivazioni ufficiali erano ” il bambino soffre troppo” ma è evidente che se avesse sofferto troppo i primi carnefici sarebbero stati loro (giudici e medici londinesi ) visto che tra un’udienza e l’altra hanno fatto trascorrere quasi un anno.

Il piccolo Charlie avrebbe avuto possibilità di essere aiutato a migliorare solo se il protocollo del dottor Michio Irano fosse stato applicato precocemente, in pratica quando lo avevano chiesto i genitori, perchè si è voluto temporeggiare?

E’ davvero incredibile che l’equipe del  Great Ormond Street Hospital non si sia attivata subito per mettersi in contatto con il luminare statunitense, si sarebbere risparmiato un sacco di tempo e probabilmente il piccolo Charlie, il bimbo per cui tutto il mondo ha trepidato, avrebbe potuto vivere.

Ciao piccolo Charlie, tra poco diventerai un angelo, il più bello di tutti!

Manuela Valletti

 

Di the milaner

foglio informativo indipendente del giornale

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