UN MIX PERICOLOSO

Giu 14, 2021

 Allerta Da Medici E regione Campania sui Rischi Del “Cocktail” Coi MRNA “Vietato” Da AIFA E AstraZeneca

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

Fonte originale: articolo di Gospa News

Il mix vaccinale «potrebbe funzionare, però dovrebbero pronunciarsi gli Enti regolatori. È una procedura che non è stata validata. Nessuno può dire se il mix sia sicuro. Dal punto di vista teorico e immunologico non dovrebbero esserci problemi, però c’è un aspetto formale da non sottovalutare, è una combinazione di cui non si sa efficacia e durata».

Andrea Crisanti, docente di microbiologia dell’Università di Padova, stavolta mette le mani avanti e solleva un dubbio che si sta trasformando in polemica tra scienziati e politici dopo la decisione del Comitato Tecnico Scientifico del Governo Italiano di raccomandare l’uso del vaccino antiCovid Vaxzevria, creato da Jenner Institute di Oxford per la multinazionale anglo-svedese AstraZeneca di Cambridge, solo agli over 60.

Ciò lo aveva già fatto prudentemente la Germania il 30 marzo scorso dopo i primi casi di “rare” trombosi anche letali rilevati pure dalla stessa Big Pharma tanto da indurla a cambiare nome del prodotto e controindicazioni nel foglietto illustrativo.

L’Italia, invece, è corsa ai ripari soltanto nella giornata di venerdì 11 giugno dopo lo sgomento suscitato in tutto il paese dalla misteriosa morte della diciottenne ligure Camilla Canepa, su cui la magistratura indaga per omicidio colposo contro ignoti, stroncata da un’emorragia cerebrale causata da trombosi e pertanto ritenuta probabilmente connessa al vaccino a lei somministrato due settimane prima.

Il CTS, di concerto con il Ministro della Salute Roberto Speranza e con il premier Mario Draghi che gli ha confermato la totale fiducia dall’alto del G7 in Cornovaglia, ha però prescritto di utilizzare la medesima prudenza anche per gli under 60 che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca optando per una soluzione “eterologa” con il “richiamo” della seconda dose somministrato attraverso un vaccino a RNA messaggero (come Pfizer e Moderna) perché ritenuti più sicuri. Una convinzione purtroppo erronea perché smentita dalle molteplici segnalazioni di reazioni avverse gravi o mortali raccolte dalla farmacovigilanza nell’Unione Europea e negli USA.

Il mix tra vaccini, infatti, non solo sta sollevando perplessità tra medici ed immunologi, come conferma la dichiarazione soprariportata rilasciata dal dottor Crisanti al quotidiano Il Giornale, ma anche tra gli stessi amministratori pubblici come evidenzia l’annuncio del Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, più volte in disarmonia con le decisioni di Roma, di non ottemperare alla raccomandazione.

Prima di entrare nel merito dei vari pareri affidiamoci alla farmacologia ufficiale sul siero antiCovid 19 di AstraZeneca «composto da un adenovirus di scimpanzé incapace di replicarsi (ChAdOx1 – Chimpanzee Adenovirus Oxford 1) e modificato per veicolare l’informazione genetica destinata a produrre la proteina Spike del virus SARS-CoV-2».

Va ricordato che il vettore adenovirale è stato prodotto dal Park Science di Pomezia (Roma), grazie ai finanziamenti della Regione Lazio disposti dal governatore Nicola Zingaretti (ex segretario nazionale PD) in un gorgo di palesi conflitti d’interessi sui piani di immunizzazione Italia-Usa promossi da Barack Obama, Bill Gates, Matteo Renzi, Ranieri Guerra, Paolo Gentiloni e Beatrice Lorenzin (vedi inchieste precedenti).

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«Soggetti di età pari o superiore a 18 anni Il ciclo di vaccinazione con Vaxzevria consiste in due dosi separate da 0,5 mL ciascuna. La seconda dose deve essere somministrata da 4 a 12 settimane (da 28 a 84 giorni) dopo la prima dose (vedere paragrafo 5.1). Non ci sono dati disponibili sull’intercambiabilità di Vaxzevria con altri vaccini anti-COVID-19 per completare il ciclo di vaccinazione. I soggetti che hanno ricevuto la prima dose di Vaxzevria devono ricevere la seconda dose di Vaxzevria per completare il ciclo di vaccinazione».

Chiunque può leggere questa lapidaria frase nel PDF pubblicato sul sito dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) sotto la voce “Riassunto delle Caratteristiche del prodotto” che porta all’Allegato I del Foglio Illustrativo.

Un concetto basilare e cardine della campagna vaccinale, fino a ieri, ribadito a caratteri cubitali anche nel foglio del consenso informato predisposto dall’AIFA per contro del Ministero della Salute per coloro che si sono dovuti sottoporre al vaccino Vaxzevria, come ben evidenzia l’immagine che ci è stata inviata da un affezionato lettore dopo la pubblicazione del nostro articolo.

 Il modulo del consenso informato predisposto dall’AIFA per conto del Ministero della Salute è inequivocabile

Ecco quindi che le perplessità “formali” del dottor Crisanti trovano conferma a dispetto degli entusiasmi di Draghi e degli inviti già indirizzati ad ogni Regione d’Italia dal ministro Speranza.

«”La campagna di vaccinazione è l’arma vera che abbiamo per chiudere questa fase e aprirne una diversa. Dobbiamo insistere su questo terreno e continuare con ogni energia”. Per farlo, le Regioni devono seguire le indicazioni del governo. Su Astrazeneca, dice Speranza, le autorità sanitarie hanno ulteriormente precisato che va evitato per chi ha meno di 60 anni, rendendo perentoria la raccomandazione che già c’era. Una “posizione chiara e netta delle autorità” e per questo “chiediamo alle autorità regionali di allinearsi ai piani”. Le indicazioni degli scienziati, ribadisce, vanno “assolutamente rispettate”» riferisce l’agenzia Ansa che riporta anche un laconico e gelido commento del Presidente del Consiglio sul caso della giovanissima morta, Camilla.

«”E’ una cosa tristissima che non doveva avvenire” dice parlando di responsabilità difficili da ricostruire. Ogni punto, sottolinea Draghi, “è stato chiarito dal ministro Speranza. C’è un’adesione spontanea delle Regioni alla linea del governo”» aggiunge ancora l’Ansa.

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Ma il punto non chiaro è di una semplicità estrema. Come può essere legittimato l’uso di un mix tra una dose di vaccino adenovirale ed una delle terapie geniche mRNA, mai utilizzati nella farmacologia immunizzante, quando entrambe sono state autorizzate solo in fase sperimentale in coincidenza con un’emergenza pandemica che giorno dopo giorno, coi primi caldi, proprio come l’anno scorso quanto gli antidoti non esistevano, si sta rivelando sempre meno contagiosa ed esiziale?

Perché un vaccino possa essere approvato anche in via provvisoria deve infatti aver superato almeno 3 fasi di trials clinici: la prima su cavie animali da laboratorio, la seconda su cavie umane completamente sane, la terza su persone anche con patologie. E’ lapalissiano che il “cocktail” tra Vaxzevria e Comirnaty di Pfizer-BioNTech non è mai stato testato e pertanto gli italiani under 60 in attesa della seconda dose di AstraZeneca diventerebbero a tutti gli effetti cavie umane per volontà politica.

«Non si somministrano vaccini diversi dalla prima dose, sulla base di preoccupazioni scientifiche che invieremo al governo» ha già dichiarato il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, annunciando anche un’altra scelta contraria a quelle del governo: la regione non somministrerà più vaccini a vettore virale, dunque Astrazeneca ma anche J&J, neanche a chi ha più di 60 anni.

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