Per Giuseppe Conte è stato un pomeriggio difficile quello del 18 ottobre. Stretto in una morsa tra la sua propensione a restringere ma non a chiudere e i terroristi del lockdown, vale a dire i piddini che portavano sul tavolo del consiglio dei ministri gli ordini del Fondo Monetario Internazionale, l’ente controllato dalla grande finanza massonica mondiale che sta usando la pandemia per ristrutturare le società in un’ottica totalitaria. L’Italia deve finire in lockdown come test per capire fino a che punto la popolazione è disposta a resistere anziché a ribellarsi.
Voi siete matti, questi ci ammazzano. La gente è esasperata. Se chiudiamo tutto, ce li ritroviamo qui sotto, a centinaia di migliaia, con i forconi nella migliore delle ipotesi, armati nella peggiore.Secondo alcune indiscrezioni, sarebbero state queste le parole che le parti si sono scambiate nel cdm.

I timori di una reazione violenta di grandi masse popolari è stato avvertito nei giorni scorsi quando Conte ha dato ordine alla polizia di non far avvicinare nessuno a Palazzo Chigi. Perfino ai giornalisti è stato interdetto l’ingresso, salvo a quelli che avrebbero ottenuto uno speciale permesso di polizia. Si respira aria di assedio. E anche la conferenza stampa di ieri sera dopo l’intervento di Conte in tv è stata blindata.
Conte e la sua schiera di collaboratori più stretti teme di finire vittima di qualche attentato. In momenti in cui tutti sono esasperati e la tensione è alle stelle, può accadere di tutto. Conte lo sa e ha paura. Proprio per questo si è rifiutato di chiudere tutto, niente lockdown. Anzi, ha anche minacciato di dimettersi se il PD avesse ancora insistito su quella linea. Se volete il lockdown, fatelo voi. Io mi dimetto, vado da Mattarella e voi ve la vedrete con Salvini, che ha già pronta la commissione d’inchiesta per sbattervi in galera.
L’aria incandescente alla riunione del Cdm è stata in qualche modo filtrata da alcuni giornali. Alla fine è arrivata la soluzione del compromesso. Nessun lockdown, ma le regioni potranno attuare misure più restrittive. Insomma, alla fine Conte è come se avesse ceduto i poteri ai governatori che, con le solite ordinanze fuorilegge, alla fine il lockdown lo faranno davvero. I governatori dicono di non avere paura, ma intanto il più bellicoso di tutti, De Luca della Campania, ha già chiesto l’invio dell’esercito.
Quello che sta avvenendo è chiaro. Conte ha capito che più avanti non può spingersi. Sa che la gente si ribellerà ma sa anche che prima che questo avvenga, un grosso movimento degli industriali innescherà la sequenza che potrebbe portare ad un suo rovesciamento violento. Una congiura di palazzo che, secondo indiscrezioni, sarebbe già pronta per partire. Un contro-colpo di Stato per abbattere quello di “Giuseppi”. Ha capito che anche altri si sono resi conto che il giochetto non può andare avanti e che occorre fermarsi. Non vuol fare la fine di Mussolini.

Di the milaner

foglio informativo indipendente del giornale

Un pensiero su “Conte: pronto a dimettersi se costretto dal PD a fare un nuovo lockdown”
  1. Dopo Conte, ci sarà Draghi. Carrefour dalla padella alla brace. Anzi, forse è peggio. Ma una curiosità: dove le avete raccolte queste informazioni? Dicono il vero?

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