DOTTORESSA BELPOGGI SUL 5G

di Maurizio Martucci

Buone notizie da Bruxelles. Lo avevamo anticipato in esclusiva assoluta, adesso abbiamo la prova e possiamo dire di più: il Parlamento Europeo vuole vederci chiaro sul 5G. Non si fidano di quello che loro stessi hanno approvato nel 2012 col 5G Action Plan. E’ evidente che, nonostante le teorie negazioniste del rischio potenziate col battage pubblicitario sul mainstream, anche in Europa hanno capito che la tecnologia wireless non è affatto sicura. Anzi. E vogliono vederci chiaro, considerato che il 5G non è legge ma una scelta politica. Vogliono capirne meglio, studi scientifici indipendenti alla mano, proprio come una marea sempre più montante di cittadini consapevoli e attivisti nell’Alleanza Europea Stop 5G continua incessantemente a chiedere per una sensata moratoria nel blocco del pericoloso roll-out.

Martedì 28 Aprile 2020 il Panel per il futuro della scienza e della tecnologia (STOA) del Parlamento europeo ha infatti calendarizzato un’importante audizione sui rischi socio-sanitari dell’Internet delle cose: “salute e impatti ambientali del 5G”, il titolo dell’incontro. Lo STOA è l’Unità di previsione scientifica del Parlamento europeo, cioé un organo ufficiale composto da membri parlamentari attraverso il quale in Belgio si definiscono le valutazioni su scienza e nuove tecnologie per identificare strategie a lungo termine utili alle commissioni dell’UE nel loro ruolo decisionale.

Per l’emergenza sanitaria in corso, l’audizione programmata è stata però rinviata: “Non ci saranno riunioni del gruppo STOA fino a nuovo avviso“, hanno comunicato. Ma la cosa importante è che l’Italia e soprattutto il fronte per la precauzione in questa partita rivestirà un ruolo chiave grazie alla nomina della nota scienziata Fiorella Belpoggi dell’Istituto Ramazzini che ha ricevuto l’incarico di predisporre un resoconto sugli effetti non termici ma biologici delle inesplorate radiofrequenze, onde non ionizzanti del wireless di quinta generazione: “bene che l’Europa si sia mossa per analizzare i possibili effetti avversi per l’uomo del 5G“, afferma la Belpoggi.

Insieme all’americano National Toxicology Program, lo studio (ancora non ultimato) che con il suo staff la Belpoggi ha condotto su cavie uomo-equivalenti nelle bande del 2G e 3G è già stato fondamentale per dare la precedenza per una rivalutazione della classificazione sulla cancerogenesi dell’elettrosmog nelle “Raccomandazioni del gruppo consultivo sulle priorità per la Monografia dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ” per il periodo 2020-2024: dall’attuale Classe 2B (possibili agenti cancerogeni) le radiofrequenze finirebbero in Classe 2A  (probabili agenti cancerogeni) se non addirittura in Classe 1 (cancerogeni certi), motivo per cui dalla Risoluzione di Vicovaro ad oggi già 186 Comuni italiani hanno approvato atti per la precauzione in difesa della salute pubblica e 62 Sindaci emanato ordinanze urgenti per la moratoria e la sospensione della sperimentazione 5G sul territorio.

Così come in Italia tra Camera e Senato sono poi già molti gli interventi per la moratoria da Big Data, anche nel Parlamento Europeo si fa sempre più largo una volontà politica contraria all’overdose elettromagnetica.

Infine, sta per partire l’importante iniziativa di Diritto d’iniziativa dei cittadini europei (ECI), strumento di partecipazione diretta previsto dal Trattato sull’Unione europea con cui la popolazione può chiedere una riforma: con la raccolta di almeno 1 milione di firme di cittadini di 7 diverse nazioni verrà inoltrata la richiesta per una moratoria internazionale in tutto il continente. Alleanza Italiana Stop 5G è capofila tra i promotori della manovra studiata in Germania dall’associazione tedesca Attenzione 5G con importanti studi legali.

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Di THEMILANER

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