“Drill, Baby Drill” (Trivella piccola trivella) con queste parole pronunciate durante il discorso di insediamento Trump ha indicato un punto fondamentale del Suo programma.

Infatti, se negli Usa si aumentano le trivellazioni e si mettono dazi sugli acquisti di petrolio canadese e messicano l’inflazione che colpisce soprattutto i ceti più deboli, diminuirà, aumenteranno i posti di lavoro e gli investimenti delle multinazionali (come Stellantis) che saranno stimolati dalla diminuzione delle tasse, altro punto cardine del programma di Trump.

Sarà, inoltre, possibile per gli Usa vendere energia all’Europa a prezzi ulteriormente maggiorati; tenuto conto che Zelensky continua a chiedere alle nazioni europee armi e denari, ma dal primo gennaio 2025 non ha rinnovato l’accordo di transito, quindi manca il gas che la Ue, via Ucraina, riceveva dalla “Cattiva Russia” e che costituiva il 6%  del totale delle importazioni di metano. Questa è l’ennesima dimostrazione che la gratitudine non è di questo mondo.

Pertanto, i prezzi dell’energia in Italia sono aumentati dal 2025 come segue (Fonte Sole 24 ore del 21 gennaio 2025):

ENERGIA ELETTRICA (rapporto € MEGA Wh) 

 ANNO 2024                                ANNO 2025

€ 108,5                                           € 138,5

GAS NATURALE        (rapporto € MEGA Wh)

€ 36,3                                           € 49,3 

È di tutta evidenza che il costo di questi aumenti lo pagheranno i contribuenti.

L’Italia può aumentare i prelievi di gas come negli USA?

Teoricamente si 

A fronte di un bisogno di gas di 70 miliardi di metri cubi, L’ Italia ha riserve per stimate per circa 90 miliardi di metri cubi (StudioCassa Depositi e Prestiti) delle quali viene estratto ogni anno circa il 5%. 

Si può arrivare fino al 15% e aumentare la produzione delle energie rinnovabili (eolico e fotovoltaico) dal 21 al 30%,diminuendo così le importazioni dall’estero. 

Vi sono però delle difficoltà di non poco conto:

1. Il Divieto, previsto dall’articolo 8 della Legge 6 agosto 2008 n.133, di estrazione nel golfo di Venezia al fine di evitare il rischio di subsidienza,  con questo termine è definito l’abbassamento del territorio costiero con compromissione dell’ecosistema. Si tenga presente che nell’Alto Adriatico vi sono giacimenti per 35 miliardi di metri cubi di gas;

2. I tempi burocratici e tecnici per la riattivazione o attivazione dei pozzi stimabili in circa 3 anni;

3. Si devono effettuare appropriati studi di impatto ambientale

A   questi fattori negativi si può ribattere che:

1. Le trivellazioni si possono fare lontano dalle coste;

2. Comunque, la decisione di procedere alle estrazioni avrebbe la conseguenza di aumentare i posti di lavoro, contribuendo a far crescere l’economia italiana che in questo momento è ferma;

3. la sola decisione dell’Italia di utilizzare appieno i suoi giacimenti di gas ne provocherebbe una diminuzione del prezzo alla borsa di Amsterdam.

Se si vuole però  accogliere appieno le giuste richieste del Presidente di Confindustria Orsini di una forte diminuzione dei costi dell’energia per continuare a produrre e a crescere, vi è una sola soluzione:  La Pace con la Russia

Giovanni Gibelli

Di the milaner

foglio informativo indipendente del giornale