Nel 2023, le lobby hanno investito oltre 1 miliardo di euro per fare pressioni sul Parlamento europeo, impiegando l’equivalente di 7.621 dipendenti a tempo pieno, pari a 10,8 lobbisti per deputato. Lo ha rivelato un nuovo rapporto di Agir pour l’Environnement, che ha illustrato come i primi 100 gruppi di pressione abbiano speso tra i 265 e i 297 milioni, una media di 398.936 euro per eurodeputato. Tra i principali finanziatori spiccano il Consiglio europeo delle industrie chimiche (Cefic), con 10 milioni di investimenti in un anno, e le Big Tech come Meta, Apple e Google, orientate a influenzare le normative su privacy e big data. Uno scenario che solleva interrogativi sul reale equilibrio democratico nell’Unione, sempre più esposto a pressioni di multinazionali. 

Di the milaner

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