Il disagio delle liste d’ attesa ha raggiunto livelli di estensione tali da compromettere sia la salute degli italiani, (2,5 milioni e mezzo non si curano a causa delle liste d’ attesa troppo lunghe) sia il futuro della Sanità Pubblica .

Secondo il rapporto Aiop ( Associazione Italiana Ospedalità Privata)  Censis 4 italiani su 10 non riescono a curarsi nel Servizio Sanitario Nazionale  

Il Servizio Sanitario Nazionale  ( Pubblico e Privato Accreditato) garantisce il 60,6% delle prestazioni,   per il restante 39,4%  ci si deve rivolgere alla Sanità a Pagamento, intesa come “ privato puro”, sborsando cifre notevoli e intaccando  i propri risparmi. Si deve considerare anche il costo dei  “viaggi della Speranza” pagato da coloro che migrano dalle Regioni di appartenenza  verso la Lombardia, il Veneto, L’ Emilia Romagna  per ricevere cure migliori e con minori tempi d’attesa . 

I  Governi della Repubblica hanno investito  nel Servizio Sanitario Nazionale le seguenti somme:

1. 2019 :115 miliardi

2. 2022 :122 miliardi 

3. 2023 :131 miliardi

4. 2024 :134 miliardi + 600 milioni per l’abbattimento delle liste di attesa

La Francia investe per la Sanità 271 miliardi, La Germania 417 (Report Corte dei Conti)

Gli Italiani spendono per prestazioni a pagamento una media di € 921 a testa (il 21%) della spesa totale. I Francesi € 544,9 i Tedeschi € 882,6.

     Si deduce dai dati sopra citati quanto segue :

– La Meloni ha ragione quando afferma che il Suo Governo ha aumentato gli investimenti nella Sanità

– Ma non hanno certo torto il premio Nobel Parisi e gli altri 13 Scienziati e Ricercatori quando chiedono con un accorato appello di aumentare di altri 30 miliardi il budget della Sanitàpubblica , se si fa un raffronto con quanto speso da Francia e Germania.   

Occorrono risorse adeguate per aumentare le prestazioni ed abbattere le liste d’ attesa  da spendere al fine di: 

– avere Ospedali e Presidi sempre piu’ moderni ed efficienti, 

– assumere i 20.000 Medici e i 70.000 infermieri che mancano e retribuirli adeguatamente, rimediando cosi a disastrose politiche di tagli alla spesa e blocco delle assunzioni che hanno adottato i governi che si sono succeduti dal 2009 al 2018.

Non basta però aumentare gli investimenti, ma occorre analizzare come e quanto si spende

Se si pagano meglio i gettonisti e le cooperative dei medici e infermieri dipendenti, è chiaro che questi ultimi lasciano il Servizio Sanitario Nazionale, magari emigrando all’estero dove laremunerazione è maggiore.

Il governo propone un piano straordinario per abbattere le liste di attesa con un budget di 600 milioni da assegnarsi agli Ospedali e Presidi dove queste liste sono piu’ lunghe.

La verifica di questa condizione sarà assegnata all’Agenas(Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali)   

Mi chiedo: è possibile che fino ad ora non sia stato fatto un monitoraggio delle liste di attesa , suddiviso per patologia ?

Ritengo opportuno conoscere quante prestazioni sono effettuate in orario di lavoro dal personale sanitario e quante in regime extraorario (libera professione, prestazioni aggiuntive ) Struttura per Struttura. Perché se le prestazione effettuate in regime extraorario superano il 30% del totale , qualcosa non funziona nell’organizzazione di quell’Ospedale o di quel Presidio . Tale malfunzionamento è una delle cause delle liste d’attesa. 

Le Case di Comunità, Gli Ospedali di Comunità e le COT (Centrali Operative Territoriali) previste dal D.M. 77 del 2022 che dovrebbero potenziare la Sanità sul Territorio funzionano a pieno regime ?    Non pare.  

Secondo l’ultimo rapporto AGENAS gli Ospedali di Comunità realizzati sono 76 su 540 previsti entro l’anno 2026,  Le Case di Comunità attive sono 187 su  1546 previste per l’anno 2026,  concentrate in  Emilia Romagna (46), Lombardia (92), Piemonte (38), Toscana (6), Molise  (6), Toscana (2). 

Almeno   queste ultime sono  pienamente operative ?      

No, per la  nota penuria di medici e infermieri. Intanto sul territorio si insediano Ambulatori e Laboratori Analisi privati  che forniscono prestazioni di ogni tipo a caro prezzo.

Mi domando infine, data la presente situazione, se sia meglioconcentrare le poche risorse disponibili sugli Ospedali , potenziando i pronto soccorso e su alcune Case di Comunità situate in posizioni strategiche .

Giovanni Maria Angelo Gibelli

Di THEMILANER

foglio informativo indipendente dell'associazione MilanoMetropoli.org

Un pensiero su “Liste d’attesa un problema che deve essere risolto”
  1. Mi sembra un’analisi ineccepibile della (triste) situazione sanitaria nazionale, di cui la piaga delle liste d’attesa è solo l’aspetto più eclatante.

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