“E continuo ad amarti, come i rami che in primavera mettono le foglie e vesto ogni giorno di speranza anche se tu non mi chiami più e non sai più chi sono.

E ti curo e sorrido sempre, anche nei giorni più duri, quando ti raccolgo in terra e tu mi chiedi di tornare a casa. Mentre a casa sei.

E ti amo quando mi dici “sei bella” e aspetti che tua moglie torni, e giri la fede all’anulare. La stessa fede che ho io con il tuo nome.

E dormo la notte solo se dormi anche tu e ti parlo di quel che eri e che per me sei ora che vivi accanto a me ad un passo da me, ma sei tanto distante. Perso.

Ti amo, perché l’amore sente oltre e esiste sempre e io sono sempre io anche senza il mio nome e tu sei sempre tu, anche se non mi riconosci.”

Questi splendidi versi sono stati scritti dalla moglie di un malato di Alzheimer, sappiamo che chi conosce purtroppo la malattia, si riconosce dolorosamente in questa poesia.

La pubblichiamo con la speranza che porti conforto in quei terribili momenti in cui ci si sente davvero soli a combattere una battaglia immane.

Manuela Valletti

Di the milaner

foglio informativo indipendente del giornale

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