Tra Italia e Cina viaggia un interscambio commerciale di 44 miliardi

E’ arrivato anche in Italia. Il corona virus contagerà tanta gente anche nel nostro Paese, forse non sarà così pericoloso come dicono o forse si, sta di fatto che ci siamo trovati catapultati in un film di fantascienza.

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Non sappiamo come è stato diffuso questo video e da chi, pare sia nato nei laboratori cinesi, può essere, ma la verità è che questa gente che domina il mondo, fa giochi pericolosi e le vittime siamo noi.

Vi aggiorneremo sull’evoluzione dell’epidemia, ma per il momento ci occupiamo dell’economia, visto che il nostro paese non sta molto bene in questo ambito.

Nel 2018 l’interscambio commerciale tra Italia e Cina ha sfiorato i 45 miliardi di euro a 43,9 miliardi. In base ai dati Eurostat, l’Italia si conferma il quarto fornitore della Cina tra i Paesi europei, con esportazioni pari a 13,2 miliardi (-2,4%); un dato che, nonostante i risultati positivi riscontrati negli altri principali settori, risente della flessione di un miliardo (768 milioni -57,6%) nell’automotive.

L’Italia (30,7 miliardi +8,1%) si posiziona al quarto posto anche tra i clienti europei della Cina. L’incremento delle importazioni ha avuto un impatto determinante sull’aumento sia dell’interscambio che del deficit commerciale. La crescita delle importazioni italiane (+2,3 miliardi) riguarda principalmente il settore materiali e apparecchiature elettriche (+1,2 miliardi) e, più nello specifico, l’importazione di apparecchiature telefoniche.

Tra gennaio e settembre 2019 invece l’export italiano verso la Cina si è attestato a 9,4 miliardi di euro (in calo rispetto ai 9,6 miliardi dello stesso periodo del 2018) mentre l’import è ammontato a 24,2 miliardi (in aumento rispetto ai 22,9 miliardi dello stesso periodo del 2018).

Le imprese italiane residenti nel Paese del Dragone, spiega l’Ice, sono 1.700, con oltre 150.000 addetti, e generano un fatturato di circa 22 miliardi di euro ed hanno una presenza significativa nella meccanica e nel tessile. I settori di principale interesse riguardano non solo le tradizionali eccellenze del Made in Italy come la moda, l’agroalimentare e la meccanica strumentale, ma anche l’ambiente e l’energia sostenibile, l’urbanizzazione sostenibile e le smartcities, le infrastrutture e i trasporti e le tecnologie spaziali.

Il Pil cinese da anni sta sperimentando una crescita significativa, seppur nel 2018 c’è stato un rallentamento al 6,6% dal 6,8% del 2017, segnando il tasso annuale di crescita più basso degli ultimi anni. Nei primi due mesi del 2019, secondo quanto riportato dal National Bureau of Statistic (Nbs), l’economia cinese è rimasta generalmente stabile per quanto riguarda i principali indicatori economici. Secondo le previsioni del Fmi il Pil cinese nel 2019 dovrebbe frenare ulteriormente al 6,2%. Le incertezze riguardano la ‘guerra commerciale’ con gli Stati Uniti. 

Di THEMILANER

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