Siamo certi che il nostro Paese brilli per democrazia? Questa è la domanda che desidero porre agli esponenti del PD che si fanno chiamare “partito democratico” ma ostacolano tutto ciò che, secondo loro, avrebbe la peculiarità di ricordare il fascismo.

L’ultimo fatto, ma solo in ordine di tempo, è la loro rinuncia ad andare al Salone del Libro di Torino perchè un editore di destra (molto di destra)
Altaforte, presenta il libro “IO SONO MATTEO SALVINI, intervista allo specchio”.

C’è da rimanere allibiti per questa stupida contestazione, visto che si tratta solamente di uno dei tanti editori presenti al Salone (ce ne sono anche di sinistra, molto di sinistra), alla fine saranno i lettori ad acquistare il libro presentato secondo il loro gusto e la loro tendenza.

Ripeto, questo è solo un esempio, ma denota una grande faziosità e soprattutto una grande ignoranza. Il fascismo è finito con la Liberazione del nostro Paese da parte delle forze alleate, e se è finito non è certo il caso di continuare a parlarne dopo 74 anni. Se si continua a farlo, forse non si hanno argomenti da proporre agli italiani.

Ben più grave invece è assistere impassibili alle molteplici minacce di morte, spesso corredate da disegni assai esplicativi, che quotidianamente raggiungono il Ministro dell’Interno. Ebbene non una parola si leva in difesa della democrazia, anche se in casi del genere sarebbe doverosa una presa di posizione decida anche del Presidente della Repubblica.

Non parliamo poi della ribellione becera del sindaco di Palermo e di quello di Napoli circa la posizione assunta dal Governo per arginare l’immigrazione. Non e’ tollerabile che i signori Orlando e De Magistri, disattendano le direttive del governo e dei prefetti e invitino le navi delle ONG ad attraccare nei loro porti. De Magistri addirittura, ha allestito “una flotta Partenopea” con la quale andrà di persona a prendere i migranti in mare.

Che cosa aspettano le autorità governative ad intervenire e a commissariare i rispettivi comuni? Se un cittadino qualsiasi si fa beffa dello stato finisce in galera, questi due sindaci invece possono farlo tranquillamente? Bell’esempio davvero.

Facciamo una riflessione generale, stiamo per andare a votare per le elezioni europee (questa volta davvero importanti per l’Italia) e senso ancora parlare di fascismo? Per l’ennesima volta mi tocca dire che della storia non bisogna aver timore, bisogna solo tenerne conto…cosa che chi minaccia di morte i ministri e chi si ribella alle leggi della repubblica certamente non sta facendo. Che dire di più? Se la sinistra vuole arrivare ad un colloquio con gli italiani, parli di cose concrete e rispetti le istituzioni, tutte le istituzioni. E’ il primo passo!

Manuela Valletti

Di THEMILANER

foglio informativo indipendente dell'associazione MilanoMetropoli.org

Un pensiero su “I paradossi di chi si dice democratico”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.