di Cesare Sacchetti
Il primo a far riscontrare quello che è un fenomeno senza precedenti nella storia medica e sanitaria mondiale è stato l’imbalsamatore americano Richard Hirschman.
L’imbalsamatore è quel mestiere che ha il compito di rendere esteticamente più presentabili i corpi delle persone scomparse quando questi devono essere esposti al pubblico durante le loro esequie.
Qualcuno, forse non a torto, definisce tale mestiere un’arte perché la maestria dell’imbalsamatore è quella di restituire alla salma quella grazia e quella naturalezza che spesso la morte strappa via.
In Italia, esiste unantica scuola di questa professione e si può citare come esempio più fulgido a questo riguardo la famiglia dei Signoracci che da più di un secolo e mezzo si occupa dell’imbalsamazione dei pontefici.
L’imbalsamatore deve svuotare il corpo del defunto dal sangue presente in esso e mettere al posto di questo quelle sostanze che aiutano a conservare meglio il cadavere.
Ed è ciò che fa Hirschman negli Stati Uniti non da un giorno, ma da almeno 20 anni. Quanto sta accadendo e quanto denunciato da lui non sembra avere alcun precedente specifico.
Dal 2021 in poi, il tassidermista americano ha iniziato a trovare nei vasi sanguigni delle persone dei coaguli che non appaiono per nulla naturali.
Qualcuno quando li ha visti ha avuto, comprensibilmente, una reazione di ribrezzo poiché è sembrato di trovarsi di fronte ad una immagine del celebre film Alien, dove una forma di vita aliena utilizzava per la sua riproduzione i corpi di esseri umani che morivano inevitabilmente quando avveniva il “parto” di questa creatura aliena.
Quando Hirschman ha iniziato ad aprire i corpi negli ultimi anni per procedere alla loro imbalsamazione ha trovato questi lunghi filamenti bianchi fibrosi.
Sembrano essere alquanto resistenti in quanto possono essere allungati e stirati senza alcun cenno di cedimento da parte loro.
Non sembrano essere in alcun modo di origine biologica ma piuttosto sembrano essere fatti di gomma.
Altri imbalsamatori confermano la presenza di sostanze fibrose nei corpi
Recentemente, un ex maggiore americano delle forze armate americane,Thomas Haviland, ha deciso di indagare più a fondosulle scoperte fatte da Hirschman e ha deciso di preparare un sondaggio per gli imbalsamatori ai quali ha chiesto se hanno trovato o meno questi filamenti nei cadaveri da loro preparati.
Haviland ha preparato un questionario composto da 12 domande e le ha inviate a 179 imbalsamatori sparsi negli Stati Uniti, in Canada, in Gran Bretagna, in Australia e in Nuova Zelanda.
Il 66% ha risposto affermativamente di aver trovato quei filamenti nei corpi da loro trattati.
Larga parte dei tassidermisti intervistati appare concorde nel sostenere che queste sostanze sono iniziate a comparire nei corpi delle persone dal 2021 in poi, quando è partita la vaccinazione Covid.
La correlazione tra la campagna vaccinale e la comparsa senza precedenti di questi filamenti è statisticamente molto elevata e non può essere derubricata come una mera “casualità” in quanto altri direttori di agenzie di pompe funebri intervistati dal quotidiano americano Epoch Times hanno spiegato che quei filamenti non sono presenti nei corpi delle persone non vaccinate.
Nello stato dell’Ohio, un direttore funerario ha affermato chiaramente che “a seconda del caso, non stiamo trovando questi coaguli nei defunti non vaccinati, ma soltanto normali coaguli sanguigni e un buon drenaggio del sangue.”
A spiegare la differenza tra i normali coaguli sanguigni e questi anomali è stato, tra gli altri, il dottor Ryan Cole, anatomopatologo americano, che ha eseguito diverse autopsie e a spiegato che i primi sono “rossi e gelatinosi”, e non di certo “bianchi e gommosi”.
Quanto sta accadendo dunque appare avere una chiara connotazione con la vaccinazione e per capire cosa provoca la formazione di questi filamenti occorre guardare ancora una volta al contenuto dei sieri.
Il primo a fare delle analisi di laboratorio di questi vaccini è stato il biologo spagnolo, Pablo Campra, docente dell’università di Almeria, in Spagna.
Campra, nelle sue analisi ha citato il numero dei lotti di diversi vaccini quali Pfizer, Moderna e Astrazeneca e, ad oggi, non è stato ancora smentito da nessuna controanalisi di quei campioni dai lui messi a disposizione di chiunque li voglia analizzare.
Quanto ha trovato Campra nei sieri smentisce completamente quanto scritto nei cosiddetti bugiardini.
In questi difatti è scritto che il contenuto dei sieri è composto da mRNA e dalla famigerata proteina Spike con l’eccezione di Astrazeneca e Johnson & Johnson che invece sarebbero stati realizzato attraverso degli adenovirus.
Nulla di tutto questo però risulta dalle analisi a disposizione. I sieri, secondo quanto riscontrato dalle analisi, sarebbero composti principalmente da grafene e nanobot, dei microrganismi meccanici, e non esisterebbe nessuna sostanziale differenza tra di questi.
Tutte le case farmaceutiche che hanno ottenuto l’approvazione dei loro sieri dall’UE avrebbero preparato lo stesso siero che non è in nessun modo un vaccino.
E’ un preparato di origine biomeccanica che non serve certo a proteggere il nostro sistema immunitario o a prevenire qualche “contagio” dalla semplice e innocua influenza.
Il grafene quando entra a contatto con il nostro corpo ha effetti che possono definirsi letali.
Il mondo scientifico e l’UE da anni lavorano sul grafene
Degli effetti di questo materiale si parlava già nel 2018 in unaricerca condotta da alcuni medici e biologi dell’Università Cattolicaquali Valentina Palmieri, Marco De Spirito, Massimiliano Papi e Giordano Perini in uno studio intitolato “L’ossido di grafene tocca il sangue”.
Siamo dunque nel campo della medicina “ufficiale”, per così dire, quella che non può certo essere accostata al mondo “no vax”, anche se i nostri lettori sanno perfettamente che tali espressioni non hanno senso alcuno, e sono soltanto il risultato della solita propaganda dei media mainstream che cerca di screditare medici e scienziati non allineati al cartello farmaceutico.
Nella presentazione di questo studio si scrive chiaramente che l’ossido di grafene nel sangue “può condurre alla trombogenicità e all’attivazione di cellule immuni”.
Il legame tra la formazione di trombi nel sangue e il grafene era già noto quindi alla comunità scientifica internazionale, o almeno ad una sua parte.
Ed è alquanto interessante rilevare come negli ultimi 10 anni sia stato un fiorire “improvviso” di studi sul grafene da parte di diverse università tra le quali La Sapienza di Roma e quella di Cambridge, soltanto per citarne due, associate al progetto dell’Unione europea chiamato “Graphene Flagship”.
Bruxelles ha messo 1 miliardo di euro dei soldi che riceve dai suoi contributori, l’Italia in particolar modo, per sviluppare dei progetti di ricerca legati a questo materiale.
L’establishment politico, sanitario e tecnologico internazionale aveva un vivo interesse per il grafene da tempo tanto da sfiorare la venerazione per questa sostanza descritta come “magica” dalle istituzioni comunitarie.
Questo aumenta di molto le probabilità che già negli anni passati le varie case farmaceutiche stessero lavorando alla preparazione di sieri al grafene anche perché per produrre i miliardi di dosi distribuiti nel 2021-2022 ci vogliono in realtà anni e non mesi come qualsiasi serio professionista del settore farmaceutico potrà confermare.
I filamenti bianchi sono grafene?
Questo quindi porta inevitabilmente ad un’altra domanda. Quanto hanno trovato i vari imbalsamatori nei corpi dei vaccinati in ogni parte del mondo è grafene?
La descrizione della sostanza bianca, gommosa e resistente, non è molto lontana da quella delle bande di gomma di grafene che già erano allo studio nel 2017 e che venivano descritte come “200 volte più resistenti del metallo.”
Hirschman e altri hanno mandato a diversi laboratori quanto hanno trovato nei corpi e si è attesa di risultati più definitivi al riguardo.
Quanto riscontrato porta però ad un’altra inevitabile costatazione. Se diversi imbalsamatori e diversi anatomo-patologi di diversi Paesi stanno trovando questi filamenti nei corpi dei vaccinati appare impossibile che anche qui in Italia i vari tassidermisti e medici legali non stiano riscontrando lo stesso fenomeno.
Vengono in mente, ad esempio, i casi dell’autista del bus di Mestre, Alberto Rizzotto, vaccinato e sofferente di effetti avversi sulla cui causa di morte ancora oggi aleggia un’aura di mistero oppure quelli delle due donne, madre e figlia, morte in casa a Roma nel gennaio del 2023, le cui cause di morte non sono state ancora rese note a distanza di un anno.
E sono soltanto pochi casi tra i migliaia di persone morte improvvisamente che si potrebbero citare. E’ in atto una strage senza precedenti sulla quale i vertici della comunità medica, che ancora una volta dimostrano tutta la loro corruzione, stanno provando a calare un velo di omertà.
Lo stesso velo calato dalla magistratura che non può non sapere quanto eventualmente riscontrato dai vari medici legali in ogni parte d’Italia.
Assieme a questa gravosa questione, sta riemergendo anche quella relativa al sangue delle persone che hanno ricevuto il vaccino che non appare più lo stesso di prima.
L’AVIS, l’associazione italiana volontari del sangue, ha definito qualche tempo fa come “destabilizzanti” le informazioni che sono circolate sul sangue dei vaccinati modificato ma adesso persino la Croce Rossa americana inizia a chiedere ai donatori se hanno ricevuto il siero e, in caso di risposta affermativa, di contattare i responsabili dell’organizzazione sanitaria prima di procedere alla donazione.
Il questionario della Croce Rossa americana che chiede ai donatori se sono vaccinati o meno
Il medico e biologo americano, Robert Young, aveva confermato qualche tempo fa le analisi dei vaccini fatte da Campra e ha anche mostrato gli effetti del siero sul sangue.
Come si può vedere nell’immagine sottostante, il sangue dei vaccinati appare modificato e contiene dei polimeri neri di grafene che ovviamente non sono presenti nel sangue dei non vaccinati.
Questo sangue appare “infetto” e modificato dalle sostanze contenute nei vaccini.
Stanno continuando ad emergere sempre di più le prove di quello che è stato a tutti gli effetti un deliberato tentativo di attuare una massiccia depopolazione attraverso un siero che non aveva altro scopo che quello di provocare l’ondata di malori improvvisi, anche tra i bambini, che vediamo tristemente ogni giorno.
La campagna vaccinale è stata una strage pianificata e ci si attende che coloro che hanno obbligato a ricevere il siero rispondano di quello che può definirsi non solo come un attentato senza precedenti alla salute pubblica, ma contro la stessa vita umana.