Julian Assange

Questa settimana, presso l’Alta Corte di Londra, verrà scritta una nuova pagina della storia dell’Occidente. Martedì 20 e mercoledì 21 giudici inglesi si ritroveranno per deliberare, in via definitiva, in merito all’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti. Il giornalista australiano si trova da ormai da 12 anni privato della propria libertà personale, prima perchè confinato nell’ambasciata ecuadoriana di Londra, poi perchè incarcerato nella prigione di Belmarsh, nel centro della capitale inglese. Il tutto per aver creduto in «un’idea fantastica», come ci ha raccontato suo padre, John Shipton: dare la possibilità alla gente comune di accedere a un’informazione veramente libera, non filtrata dalle ipocrisie dei governi o distorta dalle bugie di regime. Per questo motivo, probabilmente, Assange verrà condannato a trascorrere il resto dei suoi giorni in un carcere statunitense di massima sicurezza.

La vicenda di Julian Assange riguarda noi tutti. Non possiamo ignorarla. Non possiamo far finta di non vedere quanto sta accadendo per volere dei democratici e liberi governi occidentali. Per questo abbiamo deciso di ripercorrerla per intero all’interno del nuovo Monthly Report, il mensile de L’Indipendente dove trattiamo tematiche di particolare rilevanza che riteniamo non sufficientemente approfondite dalla comunicazione mainstream. Il numero è disponibile in formato digitale e cartaceo per gli abbonati (qui tutte le info su come riceverlo) ed ora anche per i non abbonati (a questo link).

Da L’INDIPENDENTE

Di the milaner

foglio informativo indipendente del giornale

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