Da mesi i principali quotidiani descrivono in modo documentato e preciso le vicende dei mille cantieri di Milano

Gli articoli del Fatto Quotidiano a firma Barbacetto ( (11gennaio e 2 febbraio 2024) rievocano il “Rito Ambrosiano in auge negli anni 80 e 90 del secolo passato.

Rammento che per tutti gli anni 70 e fino ai primi anni 80 a Milano si costruivano case popolari e vi era una certa partecipazione dei cittadini ai progetti urbanistici . A partire dagli anni 80 , le Giunte che allora governavano Milano, decisero di stravolgere il Piano Regolatore allora vigente con una serie di varianti in accordo coi costruttori, attuando quella che era definita ” Urbanistica Contrattata” .

Ovviamente i contraenti avvantaggiati erano i costruttori, che ottenevano con poca spesa, la trasformazione dei terreni in aree edificabili.

La corruzione era così diffusa che i funzionari della Ripartizione Edilizia pretendevano mazzette per il rilascio di licenze e permessi dovuti . Solo l’intervento della Magistratura ha stroncato questo diffuso malaffare.

Poiché al malaffare non c’è mai fine nel 21°mo secolo vi è una nuova strategia edilizio-affaristica. Si progettano e si costruiscono, col pretesto della “Rigenerazione Urbana “, interi quartieri di grattaceli e abitazioni di super lusso (quasi una serie di Milano 2 all’interno della città) accanto a una periferia sempre piu’ degradata e abbandonata a se stessa . Come esempio cito il quartiere futuristico della “Merlata” che sorge accanto agli stabili degradati di via Bolla. Sull’attuale pista del Trotto sono stati progettati edifici di lusso vicino al vecchio quartiere di San Siro dove regnano le babies gangs

Mentre le famiglie della piccola borghesia milanese vengono espulse dalla città perchè non possono piu’ permettersi di comprare una casa, ne tanto meno affittarla, vengono costruiti senza nessun piano esecutivo, ma solo con la dichiarazione di inizio lavori (SCIA):

– in piazza Aspromonte un palazzo di 27 metri: l‘Hiddin Garder;

– in via Stresa la Torre Milano di 82 metri;

– in via Crescenzago le Park Towers, due Torri di 82 e 59 metri.

– in via Crema è stata abbattuta la Palazzina Liberty per l’ennesimo palazzo.

Su esposto di alcuni residenti, la Magistratura Milanese si è mossa, contestando ai costruttori, ai progettisti e ai funzionari comunali, l’assenza di piani attuativi ed errori nel calcolare gli oneri di urbanizzazione.

Pero’ il Sindaco, l’Assessore Competente e gli Ordini Professionali sostengono che il Testo Unico dell’edilizia non è ancora vigente, che pertanto vi è una incertezza normativa e non essendo ancora stato adottato il PGT ( Piano Generale del Territorio) in aree urbanizzate si puo’ far passare per “Rigenerazione Urbana” la costruzione e l’ampliamento di edifici senza alcuna pianificazione

Per colpire, o almeno contenere, il nuovo malaffare, non bastano i Magistrati, ma ci deve essere di nuovo una attenta partecipazione popolare allo sviluppo della città e dei qualificati interventi pubblici che garantiscano a coloro che a Milano lavorano, un alloggio a prezzo calmierato, commisurato alle loro risorse . Queste, ovviamente, sono solo utopie di un vecchio milanese, quale sono io.

Giovanni Gibelli

Di the milaner

foglio informativo indipendente del giornale

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