Degli agenti del Servizio di Sicurezza Ucraino (SBU) sono entrati ieri in una delle ultime chiese fedeli al Patriarcato di Mosca e hanno arrestato il sacerdote durante la celebrazione della Divina Liturgia.
Il gruppo di lavoro interministeriale sulle organizzazioni religiose dell’Ucraina voluto dal Governo di Kiev ha infatti deliberato l’obbligo di abbandono del paese per tutti i sacerdoti ortodossi che hanno scelto di non cessare la commemorazione del Patriarca Kirill nell’ufficio liturgico.
Entro il 29 marzo i monaci del Pechersk Lavra il più importante monastero di Kiev, dovranno abbandonare l’Ucraina.
Evidentemente nelle parrocchie il termine per andarsene e farsi sostituire da un sacerdote governativi è da ritenersi già trascorso.
Zelensky ha definito tutto questo «un altro passo verso il rafforzamento della nostra indipendenza spirituale».
Per qualsiasi cristiano di buona volontà questo può essere chiamato solo un oltraggio alla Libertà della Chiesa.

Per un maggiore approfondimento sulla vicenda: https://www.avvenire.it/amp/mondo/pagine/ucraina-monaci-patriarcato-di-mosca-cacciati

Di the milaner

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