La cosa sconcertante è che tutto sia accettabile e tollerabile, perché è venuto meno il concetto di principio etico e morale. Il pastore segue le pecore e non le guida più, l’insegnante spesso non rimprovera perché cerca il consenso e si mette sullo stesso piano dei suoi studenti.
Il politicamente corretto, poi, stravolge la realtà, nega le conseguenze delle sue follie, finge di includere tutto e tutti, ma in verità esclude chi diverge e diventa una religione laica che ha una sua Inquisizione crudele e inappellabile. Obbligatorio essere “buoni”, ma cosa significa essere “buoni”, se non avallare abomini e stravolgimenti della natura e della morale?
Si deve avere il coraggio di opporsi, rinunciando a piacere a tutti e avendo una posizione chiara e precisa che sancisca il rispetto di tutti, anche – e soprattutto – di noi stessi.
Stefano Burbi

Di the milaner

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