Sabato 1° aprile la Russia assumerà la presidenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Essendo nella veste di Paese aggressore nella guerra in Ucraina, da più parti ci si interroga sul ruolo che avrà nella supervisione di un organismo creato per mantenere la pace e la sicurezza internazionale. Ma secondo diversi esperti le capacità della Russia di condizionare l’andamento dei lavori dell’organo sono trascurabili.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è composto da 15 membri e ognuno di loro ha un voto. Secondo la Carta delle Nazioni Unite, tutti gli Stati membri sono obbligati a rispettare le decisioni del Consiglio. Ogni Stato assume a turno la carica di presidente e la rotazione avviene ogni mese in ordine alfabetico, in base al nome suo nome scritto in inglese.
“Non bisogna sovrastimare l’importanza di questa posizione”, ha dichiarato a Euronews Thomas Graham, che è un illustre collaboratore del Council on Foreign Relations. “Il presidente del Consiglio presiede fondamentalmente le riunioni e si occupa di gran parte del lavoro amministrativo, ma ha pochissimo potere di influenzare le decisioni effettive che il Consiglio prende”.
Vasily Nebenzya, rappresentante permanente russo presso l’OnuJohn Minchillo/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
L’ultima volta che la Russia ha avuto la presidenza è stato a febbraio 2023, il mese in cui ha lanciato un’invasione su larga scala della vicina Ucraina. I sostenitori dell’Ucraina e persino i parlamentari vogliono che la Russia sia espulsa dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ma Graham ha detto che questo è “quasi impossibile”. Sarebbe necessario un voto del Consiglio di Sicurezza e quindi anche della Russia, che però mantiene il diritto veto. “Quindi non succederà”, dice Graham.