Il nuovo anno riparte con il prestigioso Tata Steel, il torneo che si svolge a Wijk aan Zee, piccola città olandese che si affaccia sul Mare del Nord, giunto alla 85esima edizione. Il fenomeno norvegese se la dovrà vedere contro altri 13 giocatori tra cui 5 giovanissimi attesi al salto di qualità

Il 2023 del campione del mondo (tempo classico, rapid e blitz) Magnus Carlsen inizia con una sfida alla nuova generazione di scacchisti. Il teatro, il cosiddetto “Wimbledon degli scacchi” è il Tata Steel di Wijk aan Zee, primo appuntemento del 2023. La piccola città olandese, affacciata sul Mare del Nord, ospiterà dal 14 al 29 gennaio uno dei tornei più prestigiosi e antichi dell’intero panorama mondiale giunto all’85esima edizione. Uno di quei luoghi in cui le 64 caselle sono di casa e in cui i più grandi nomi della storia hanno, in qualche modo, lasciato il segno

La curiosità, oggi, sarà quella di capire se il 32enne di Tonsberg troverà pane per i suoi denti o mostrerà ancora di non avere rivali credibili e giustificando, in qualche modo, la rinuncia alla difesa del titolo mondiale. Carlsen ha già vinto il Tata Steel ben 8 volte in carriera.

Il parterre che lo aspetta Week and Zee è di primissimo piano. Ad alcuni tra i migliori giocattori di oggi (Ding, Caruana, Giri, So, Rapport, Aronian) si aggiunge una banda di giovanissimi che rappresenta la nuova, e in ascesa, generazione degli scacchi. Gli indiani Erigaisi (2003), Praggnanandhaa (2005) Gukesh (2006), l’uzbeko Abdusattorov (2004) e il tedesco Keymer (2004) sono attesissimi a un nuovo salto di qualità che dovrà passare, senza scorciatoie, anche dall’affrontare il fenomeno norvegese.

L’unico assente è l’iraniano, francese d’adozione, Alireza Firoujza, la cui assenza è dovuta ad alcune divergenze passate con l’organizzazione. I riflettori saranno puntati anche sull’altro iraniano, Maghsoodloo, che ha preso il posto del polacco Duda, per vedere se, stavolta, prenderà posizione contro le proteste in corso a Teheran o manterrà una certa distanza dalla politica. Ha destato più di una sorpresa, infine, l’assenza di scacchisti russi che, negli ultimi mesi, hanno partecipato ai grandi tornei sotto la bandiera della Fide. Non avremo quindi un’anticpazione della bataglia per il titolo mondiale tra Ding e Nepomniachtchi previta per il prossimo aprile.

Il torneo olandese sarà anche l’occasione per capire se l’obiettivo di Carlsen sarà ancora quello di raggiungere quota 2900 punti Elo, un punteggio mai raggiunto da nessuno scacchista. Un obiettivo che, per essere compeltato, ha bisogno di una serie di vittorie lunga e prestigiosa, senza troppe battute d’arresto, con una continuità di gioco e successi mai registrata prima. Un’impresa degna di Carlsen. 

“Vedremo grandi partite”, ha detto il direttore del torneo Jeroen van den Berg difendendo la scelta degli inviti che ha escluso, ad esempio, Hans Niemann, il 19enne accusato da Carlsen di aver barato online. “E non sto parlando solo delle partite tra i migliori giocatori del mondo”, ha aggiunto “non vedo davvero l’ora di come i giovani talenti migliori competeranno con i più esperti”.La formula del torneo è quella del classico girone all’italiana: tredici partite dove tutti affrontano tutti.

Particolare attenzione sarà rivolta al problema del cheating. Van den Berg ha annunciato che misure più strette saranno adottate per evitare imbrogli. “I giocatori” ha spiegato “hanno apprezzato che il problema sia stato preso e affrontato molto sul serio“. Ogni giorno gli scacchisti saranno sottoposti a “scannerizzazione” e le partite verranno trasmesse online con 15 minuti di ritardo. Telefoni e orologi sono banditi e persino le penne, per scrivere le mosse sui formulari, saranno fornite dall’organizzazione. 

A tenere alto il vessilo di casa ci penseranno ci penseranno due tra gli scacchisti olandesi più forti: Jordan Van Foreest e Anish Giri. Proprio quest’ultimo ha spiegato a chess.com come questa sia “l’edizione più difficile, con i giocatori più forti, che abbia mai visto a Wijk aan Zee. È estremamente impressionante”, ha detto Giri che ha ricordato come “ogni scacchista vuole vincere questo torneo almeno una volta”. Per farlo, però, bisognerà battere il numero uno del mondo, Magnus Carlsen, un’impresa che oggi appare davvero titanica. 

Di the milaner

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