Il “Boris Godunov” aprirà la stagione del Teatro alla Scala

Appuntamento per il prossimo 7 dicembre alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen

La serata inaugurale della stagione, con l’opera russa Boris Godunov, vedrà la presenza di molti politici e figure di primo piano del mondo della moda e dello spettacolo. Con una “tripletta” di presidenti: Mattarella, von der Leyen e Meloni

La serata inaugurale della stagione del Teatro alla Scala di Milano, che da sempre richiama divi, personaggi del mondo della cultura e personalità politiche di tutto il mondo, quest’anno, per l’opera russa Boris Godunov, raggiungerà numeri da record. Soprattutto per la presenza dei politici, anche se non mancherà l’allure del mondo dello spettacolo e della moda, sempre presente.

Insieme al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, a quello delle Riforme istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati, e a quello dello Sviluppo economico Adolfo Urso, la tripletta di presidenti è ormai assicurata: nel Palco Reale siederà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, un habitué della Prima, che già mesi fa aveva confermato la sua presenza, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e, un po’ a sorpresa, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Un’ipotesi quella della doppia presenza che anche il sovrintendente scaligero Dominique Meyer aveva escluso durante la presentazione alla stampa della serata, lo scorso 22 novembre in teatro, ricordando che di solito quando partecipa il Capo dello Stato non partecipa il premier, e viceversa. In realtà un altro precedente, neanche troppo remoto, c’è stato nel 2011, quando per il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart, presero posto nel palco, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il premier Mario Monti, con le rispettive consorti.

Ma fu comunque una eccezione, nella storia del Piermarini si contano solo queste due ‘doppiette’. Cosi’ come è inusuale la presenza, confermata in occasione del capolavoro di Modest Musorgskij diretto da Riccardo Chailly, del presidente del Senato e della Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana.

Circondati da migliaia di fiori – l’anno scorso il teatro era addobbato con 10 mila rose e tremila orchidee – da quel palco hanno assistito alla Prima, numerosi presidenti del Consiglio. Per restare agli ultimi 20 anni, ricordiamo nel 2004 Silvio Berlusconi, nel 2006, Romano Prodi, con la cancelliera tedesca Angela Merkel, e il presidente della Repubblica ellenica Karolos Papoulias.

Quell’anno ad assistere all’Aida di Zeffirelli c’erano anche il primo ministro croato Ivo Sanader, il sindaco di Tel Aviv Ron Huldai. E tra i personaggi di moda e spettacolo Rupert Everett, Donatella Versace, Fanny Ardant e Valeria Marini. Nel 2011, come abbiamo detto, fu la volta di Monti con Napolitano, nel 2015 di Matteo Renzi. Tra le personaità illustri straniere nel 2013 si annovera il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso.

Per Mattarella e un po’ una tradizione assistere alla Prima della Scala: il Capo dello Stato l’anno scorso fu acclamato quasi quanto il Macbeth, con sei minuti di applausi e la richiesta di ‘bis’, poiche’ doveva essere l’ultima volta che presenziava in qualità di presidente della Repubblica. Un auspicio, quello del pubblico, confermato poco dopo, il 29 gennaio, con l’ormai celebre frase “se serve ci sono”.

Di the milaner

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