di Francesco Amodeo

Ho aspettato 11 anni la nascita di un governo di destra che mandasse a casa i peggiori traditori del popolo italiano e una “sinistra” che ha sacrificato il paese sull’altare della finanza internazionale. Per non parlare dei governi tecnici, espressione delle peggiori lobby globaliste internazionali. Legionari senza onore al servizio dei nemici del popolo e delle democrazie. Aspettavo questo momento come pochi, ma quando è arrivato mi sono trovato difronte ad una vittoria castrata. La guerra in Ucraina aveva intanto creato un collant tra la destra e la sinistra, e tra la destra e l’agenda Draghi: l’Atlantismo.

Un termine a cui poteva essere giusto fare appello durante la guerra fredda in funzione anti sovietica quando il blocco comunista si opponeva ai valori occidentali nei quali tutti ci riconosciamo.
Ma il blocco sovietico si è sciolto mentre il patto Atlantico ha semplicemente trasformato se stesso diventando il baluardo degli interessi americani nel mondo, troppo spesso, per assurdo, in funzione anti Europea come accaduto per la questione Ucraina dove gli stati europei sono stati coinvolti come co-beligeranti in un conflitto per noi assolutamente autolesionista. Dove gli USA sono gli unici a guadagnarci nell’isolare il proprio nemico storico, sostituendosi alle sue forniture di gas all’Europa, mentre le economie Europee ne escono rase al suolo. Disintegrate.

Questo vuol dire che oggi essere atlantisti vuol dire essere contro gli interessi nazionali. Vuol dire perseguire gli interessi americani in Ucraina a danno degli interessi dei paesi europei (anche se io preferisco parlare di Italia).
Definirsi atlantisti ed europeisti come ha fatto il nuovo governo è una pericolosissima contraddizione in termini al momento che una cosa esclude l’altra ed entrambe escludono la tutela degli interessi nazionali.
Qualcuno mi dice: lasciamo lavorare il nuovo governo poi giudicheremo. Non sono d’accordo. La direzione di un mezzo diretto in un dirupo, va cambiata prima, non quando l’inevitabile si presenta davanti.
E guardando la “cartina” si vede chiaramente dove andremo a finire senza una immediata sterzata.
Essere europeisti vuol dire restare fedeli ai vincoli europei. Quindi nulla verrà fatto affinché sia l’Europa a pagare per la sua sottomissione ai diktat americani.
Essere atlantisti vuol dire continuare a fare scelte a danno degli interessi nazionali. Senza invertire la rotta.
Così andremo a schiantare.

Rispetto alla sinistra, quello attuale risulta per me il miglior governo possibile. E non essendoci alternative al di fuori del sistema, nell’ attuale destra, la Meloni è senza alcun dubbio la miglior premier possibile.
Ma il meglio del peggio non basta più. Dobbiamo tutti contribuire a fare sì che la Meloni si stacchi dall’agenda Draghi, e torni a vedere le sanzioni alla Russia come lei stessa le giudicava nel 2014, ossia come una sciagura per l’interesse nazionale.
Altrimenti è meglio avere a che fare con il nemico piuttosto che con il finto amico che da quel nemico prende gli ordini.

Noi proveremo con le piazze a favorire questa inversione di rotta. Non sono manifestazioni contro un governo che non è ancora nato. Anzi, l’obiettivo è proprio l’opposto: fare in modo che la sinistra non torni mai più. E che questa destra non si sostituisca ad essa nei temi che davvero contano per tutelare il nostro paese, le nostre famiglie e le nostre aziende.

Tanti auguri a Giorgia Meloni.

Francesco Amodeo
www.francescoamodeo.it

Di the milaner

foglio informativo indipendente del giornale

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