E’ una guerra che viene da lontano quella che la Russia sta combattendo in Ucraina, era infatti il 2014 quando i Russofoni cominciarono ad essere uccisi, torturati e discriminati nel Donbas, un territorio che reclamava l’indipendenza e l’appartenenza alla Russia.

I due schieramenti che si sono contrapposti vedono la Russia contro l’Ucraina e i suoi alleati che inviano armi e supporti militari di ogni genere, tra questi gli USA, la NATO e naturalmente anche noi.

L’inesistente Europa si è ben guardata di assumere un ruolo di mediatrice tra i contendenti che l’avrebbe di certo elevata di ruolo, ha invece deciso di sposare tutte le teorie americane (declamate da un Presidente che non è sempre in se) e ha aderito alle sanzioni che hanno portato più danno a noi che alla Russia. Basta guardare l’escalation del rublo e la caduta dell’Euro per capire tutto.

Visto che non possiamo credere che il “governo dei migliori” sia stato totalmente incapace, dobbiamo pensare che i programmi a tavolino fossero altri e questo a partire dalla pandemia.

Tre anni per distruggere l’Italia e per consegnare tutte le nostre industrie, beni artistici e culturali agli stranieri, tre anni per portare le PMI alla chiusura in favore della grande distribuzione e delle multinazionali straniere.

Chiunque ora si appresti a governare ha due strade davanti a se: continuare l’opera di demolizione dell’Italia o rivoltare l’Europa come un calzino e se non bastasse, uscirne e adottare la nostra Lira.

Una terza strada, certo difficile ma probabilmente necessaria, sarà quella di disconoscere l’impegno del Paese nei confronti dell’Ucraina magari con un bel referendum popolare contro la guerra.

Avranno i nostri prodi il coraggio di farlo o continueranno nella scia melmosa del governo dei migliori?

Tra poco sapremo

Manuela Valletti

Di THEMILANER

foglio informativo indipendente dell'associazione MilanoMetropoli.org

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