Calenda chiama, Salvini risponde e La Verità, ormai telegrafo del Carroccio, riferisce. Stamane sul quotidiano di Belpietro c’è un’intervista di Calenda che dice il solito campionario di sciocchezze assortite sull’esigenza di tenere i conti pubblici “in ordine” e sul gas, dove parla di tutto tranne dell’unica cosa importante. L’Ungheria che non segue le regole UE tratta direttamente con la Russia e compra il gas ad un prezzo cinque volte inferiore al nostro.
Successivamente poi Calenda ripropone il governo di “unità nazionale” guidato ancora una volta da Draghi e questo avvicinamento tra Salvini e Calenda, non esclude che pure lo stesso Salvini, sotto sotto, voglia il fantomatico Draghi bis.
Ciò che però la classe politica italiana si rifiuta di accettare è che il tempo di Draghi è finito così com’è finito quello dei tecnici.
La politica italiana cerca il salvagente della tecnocrazia per restare a galla, ma non lo trova. Il suo affondamento dopo il 25 settembre appare inevitabile.
Cesare Sacchetti