Sciopero dei taxi: tassisti sospendono per 48 ore il servizio per manifestare il disappunto nei confronti dell’articolo 10 del Dl concorrenza.

Stamattina alle 8 è iniziato lo sciopero nazionale dei tassisti, che durerà per ben 48 ore. Lo scopo dello sciopero è quello di protestare contro l’articolo 10 del Ddl Concorrenza. In tutta Italia, i taxi sono fermi. I tassisti sfileranno inoltre le vie del centro per raggiungere Piazza Venezia in corteo.

Il vicepresidente di Taxiblu: “Chiediamo lo stralcio dell’articolo 10 del Ddl concorrenza”

Emilio Boccalini, vicepresidente di Taxiblu 02.4040, il più grande Radiotaxi di Milano, ha spiegato in una nota il fatto che “nonostante gli incontri con il Governo in questi giorni non paiono esserci stati elementi nuovi e significativi che potessero scongiurare la mobilitazione. Noi chiediamo lo stralcio dell’articolo 10 del Ddl concorrenza, senza se e senza ma. C’è in gioco il futuro del servizio pubblico non di linea, Taxi, almeno per come le persone lo conoscono oggi”.  

Un servizio che rischia di perdere qualità

La nota prosegue: “Un servizio che in mano a multinazionali rischia di finire oltre che più caro potrebbe diventare qualitativamente inferiore. Nella giornata di oggi molti di noi da tutta Italia saranno a Roma per far sentire la propria voce al Governo. La voce di chi dall` oggi al domani rischia di perdere lavoro e investimenti”.

Al centro della polemica l’articolo 10 del Dl concorrenza, che affida una delega al governo in materia di “adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante l’uso di applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti”. Secondo i lavoratori del settore, si tratterebbe di una liberalizzazione selvaggia.

Loreno Bittarelli, presidente della Cooperativa Radiotaxi 3570 di Roma, ha spiegato all’AGI che “il governo deve togliere dal tavolo qualsiasi ipotesi di liberalizzazione. Siamo pronti al dialogo e a tenere calma la piazza. Uno stralcio appare difficile, l’ideale sarebbe tornare in Parlamento per fare un apposito ddl”.

Di THEMILANER

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