Il conto alla rovescia sembra ancora infinito, considerando che i Giochi olimpici invernali torneranno in Italia solo nel 2026 ma Milano e tutte le sedi coinvolte dall’evento (oltre al capoluogo e Cortina, anche la Val di Fassa e la Val di Fiemme) stanno già muovendo i primi passi per non farsi trovare impreparate in presenza di un’occasione di portata globale. Fondamentale in tal senso è stata l’approvazione delle garanzie economiche che permetteranno l’erogazione dei fondi necessari per i lavori di adeguamento delle strutture esistenti e per la creazione di quelle di nuova generazione.
Nonostante i dubbi e le polemiche dal lato politico, l’Italia gode di una prestigiosa storia negli sport invernali e nell’organizzazione delle Olimpiadi, la kermesse con cadenza quadriennale che mette in luce più di ogni altra le vette più alte dello spirito competitivo. Ripercorriamo insieme i momenti salienti di questa storia.


1956: il debutto
Cortina non è stata scelta a caso per affiancare il capoluogo lombardo nella corsa alle Olimpiadi del 2026. 60 anni prima, infatti, la nota località sciistica segnò il debutto dell’Italia come organizzatrice dei Giochi olimpici invernali. Grazie alla spinta del conte Alberto Bonacossa, imprenditore e amante dello sport, alla fine degli anni ‘30 venne inviata per la prima volta la candidatura al comitato olimpico.
L’esordio olimpico sulla neve italiana si sarebbe dovuto vedere già nel 1944, ma lo scoppio della Seconda guerra mondiale rimandò di 12 anni tale evento storico (coincidente con la terza candidatura di Cortina per mano della FISI, Federazione Italiana degli Sport Invernali).


2006: Torino
A 50 anni dalla prima chance olimpica, l’Italia ebbe l’onore del bis, quando Torino, capoluogo piemontese, venne scelta come sede dei Giochi invernali del 2006. L’impegno logistico e organizzativo fu immenso e coinvolse non solo la città ma diverse località sciistiche alpine come Sestriere, Bardonecchia, Pragelato, Cesana Torinese e Pinerolo.
L’evento ha dato una spinta turistica incredibile a Torino che continua a godere di un “effetto trainante” ancora oggi. Moltissimi turisti da diverse zone del mondo conobbero la città in quell’occasione e non perdono occasione per rivisitarla ogni anno, divertendosi sulle piste sciistiche che si sviluppano a qualche decina di chilometri di distanza sulle vicine Alpi.


2022: appuntamento a Pechino con tante speranze di medaglia
Intanto, si avvicina sempre più l’appuntamento con i Giochi invernali del 2022 che si terranno a Pechino, altra metropoli rilanciata dalle Olimpiadi pochi anni orsono. Cominciano a farsi le prime previsioni su quale nazione la spunterà come vincitrice nel medagliere, come attestano le quote di Starcasino.
Dopo l’incredibile prestazione dei nostri portacolori a Tokyo 2020 che ha portato a riscrivere il record storico di medaglie fatto registrare nell’ormai remota edizione del 1960 a Roma, la speranza è che gli atleti italiani riescano a infiammare i cuori dei propri connazionali anche sulle piste cinesi. I nomi di punta sono Sofia Goggia, Marta Bassino, Dominik Paris, Federica Brignone e Luca De Aliprandini per lo sci alpino e Dominik Fischnaller per lo slittino. Ma come in ogni Olimpiadi, non mancheranno le occasioni per conoscere atleti poco noti al grande pubblico ma dalle sorprendenti capacità sportive.

Di THEMILANER

foglio informativo indipendente dell'associazione MilanoMetropoli.org

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