A VR & Partners si rivolgono le aziende che vogliono delocalizzare in Bulgaria: «Bisogna attuare politiche fiscali competitive col resto d’Europa, le multe non servono»
(18-01-2022) «Meno tasse, non più multe».Mentre l’Italia discute l’introduzione di micro-sanzioni per cercare di frenare l’emorragia di imprese che trasferiscono i loro stabilimenti all’estero, la delocalizzazione continua a cancellare centinaia di posti di lavoro ogni anno in tutta Italia. «È un fenomeno che bisogna comprendere, senza campanilismi e retorica», dice Roberto Maggio, founder della società di consulenza aziendale VR & Partners.

La società, con sede a Sofia, in Bulgaria, è tra le principali realtà di consulenza aziendale a cui si rivolgono le imprese che decidono di delocalizzare in Bulgaria. «Discutere del problema colpevolizzando gli imprenditori, che cercano semplicemente di fare scelte più vantaggiose per il loro business, è fuorviante. È il sistema-Paese a essere responsabile di creare le condizioni migliori perché le aziende trovino conveniente rimanere, investire, e creare posti di lavoro in Italia».

Nel corso degli anni l’Italia ha visto molte delle sue multinazionali aprire stabilimenti all’estero. La Fiat in Polonia, Geox in Brasile, Benetton e Stefanel in Croazia, Calzedonia in Bulgaria. E quello delle delocalizzazioni è un fenomeno che non riguarda solo il mondo produttivo: in tempi non più molto recenti quasi tutti i principali operatori telefonici, nonché compagnie di broadcasting come Sky, hanno aperto i loro customer care in Albania e in Romania. 

“Sempre più aziende italiane (e non solo) decidono di investire in Bulgaria principalmente per due motivi – spiega Maggio – il costo del lavoro e la pressione fiscale. In Bulgaria il costo di un dipendente per le aziende è un quinto di quello che sostengono in Italia. Per quanto riguarda la pressione fiscale c’è invece una flat tax unica al 10% sia per le aziende che per le persone fisiche. Città come Sofia, peraltro, sono in grado di offrire alti standard di qualità della vita per servizi, trasporti e divertimento. Per questo sempre più italiani si rivolgono a noi per trasferire qui il loro business e, in generale, la loro vita».

Sempre più aziende italiane (e non solo) decidono di investire in Bulgaria principalmente per due motivi – spiega Maggio – il costo del lavoro e la pressione fiscale. In Bulgaria il costo di un dipendente per le aziende è un quinto di quello che sostengono in Italia. Per quanto riguarda la pressione fiscale c’è invece una flat tax unica al 10% sia per le aziende che per le persone fisiche. Città come Sofia, peraltro, sono in grado di offrire alti standard di qualità della vita per servizi, trasporti e divertimento. Per questo sempre più italiani si rivolgono a noi per trasferire qui il loro business e, in generale, la loro vita».

E l’Italia? «L’Italia deve svegliarsi», conclude Maggio, «A livello governativo serve maggior determinazione per incoraggiare chi fa impresa a investire, attraverso politiche fiscali competitive con quelle dell’area UE, invece di discutere sull’introduzione di multe che non fanno altro che scoraggiare ogni iniziativa imprenditoriale».

VR and Partners
VR and Partners è una azienda leader nel settore della consulenza aziendale per i rapporti commerciali tra l’Italia e la Bulgaria. Nasce nel 2019 ed in breve tempo si è qualificata come un punto di riferimento per quelle realtà finanziarie e produttive italiane che vogliono sfruttare le nuove opportunità di business provenienti dalla vicina Bulgaria. Si avvale di un team internazionale unico nel suo genere, in grado di unire competenze di eccellenza in campo legale, economico e tecnico al servizio dei propri clienti.
L’AUTORETanya Tsaneva Borsi
contact@vrandpartners.net

Di THEMILANER

foglio informativo indipendente dell'associazione MilanoMetropoli.org

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