The Economist, di proprietà degli Elkann e dei Rothschild, non è una rivista che serve ad analizzare qualche scenario specifico su temi economici e politici. Questa rivista serve semplicemente a comunicare ciò che i vertici delle famiglie mondialiste hanno già deciso.
Ora stanno puntando tutto sul cosiddetto “shock energetico”. Abbiamo già visto in precedenza che non c’è nessuna crisi energetica. Le scorte di gas sono abbondanti e siamo ancora lontani dall’inizio dell’inverno. Quella alla quale stiamo assistendo è una manovra speculativa per gonfiare i prezzi da un lato e destabilizzare l’Europa dall’altro.
Questo prima di tutto ci dà la conferma che l’operazione terroristica del coronavirus ha fallito il suo scopo originario, ovvero quello di portare il compimento del Grande Reset di Davos.
A questo punto, la sensazione è quella che cercheranno di destabilizzare nuovamente attraverso altri eventi quali sabotaggi alle infrastrutture chiave o smantellamento della catena di approvvigionamento. Qualsiasi operazione porteranno avanti però non ha da sola le caratteristiche di far arrivare la società al riordino globale desiderato dai cosiddetti “Illuminati”.
Per giungere a questo obbiettivo avrebbero bisogno della partecipazione collettiva di tutti i governi mondiali e stavolta appaiono seriamente lontani dall’avere questa condizione minima essenziale.
Quello che possono fare è tentare di seminare caos e disordine fino all’ultimo, ma questo gioco potrebbe rivelarsi fatale contro loro stessi. Prendiamo, ad esempio, il caso dell’Italia. Larghe parti delle forze dell’ordine e delle forze armate sono in rivolta contro il regime. La sensazione è che gli stia sfuggendo di mano la situazione. In ogni caso, occorre tenersi pronti. Sarà un periodo di turbolenze e grosse difficoltà ma questo appare essere l’ultimo colpo di una bestia ormai gravemente ferita
Cesare Sacchetti-La cruna dell’ago