Non volevo parlarne, ma vedo che l’argomento è di interesse notevole almeno da parte di chi chiede diritti che pensa di non avere.

In realtà nelle tanto deprecate leggi della repubblica esistono salde tutele e adeguate punizioni per chi calpesta i diritti degli altri, siano essi omosessuali, gente di colore e donne, ma anche animali ecc. Che poi queste leggi non vengano applicate da chi dovrebbe farlo, è un problema di mala giustizia.

Visto che in Italia si pensa di risolvere i problemi facendo nuove leggi, e sia … facciamo leggi specifiche che si aggiungeranno a quelle inapplicate.

Nel merito però, dopo attenta lettura del documento del Vaticano che rivendica il rispetto del Concordato direi che ci sono due cose da dire sul ddl Zan:

Primo, non si capisce perché la politica, che dovrebbe dare risposte innanzitutto sul piano politico-culturale per far crescere il Paese nel rispetto delle diversità e dei diritti, opti alla fine sempre per dare risposte penali.

Secondo, concordo con chi vede nel ddl Zan un pericolo per la libertà di espressione data l’enorme discrezionalità lasciata al potere inquirente.

La libertà di espressione secondo alcuni è garantita, ma cosa fa un magistrato di fronte alla denuncia penale? E’ obbligato ad aprire quantomeno un fascicolo (un’altro!!!), senza contare che c’è poi l’obbligatorietà dell’azione penale.

Inoltre, questo continuo cercare di proteggere i diritti delle minoranze con formule “bavaglio”non fa che ghettizzare altri soggetti e altre minoranze.

La legge Zan, così come è scritta, va in senso inverso a quello che si vuole e si deve fare rispetto ai diritti del mondo lgtb e alla libertà di pensiero e, aggiungo, di critica.

Sono convinta che ci siano ampi margini per discuterne in Senato, anche tenendo presenti le questioni avanzate dal Vaticano che, sottolineo, non riguardano la religione ma la libertà di espressione. Visto che esiste un concordato, occorre rispettarlo, naturalmente da ambo le parti

MVG

Di the milaner

foglio informativo indipendente del giornale

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