Il piano italiano contiene 53 misure legislative: nove da adottarsi con decreto legge (di cui ben sette entro maggio, una entro giugno 2021 e una entro giugno 2022); 12 con legge delega; una con l’adozione di un decreto legislativo. Un diluvio normativo, le cui linee guida sono già tutte contenute nel piano inviato a Bruxelles, e che offre ben poco spazio di agibilità a qualsiasi futura maggioranza politica. Ormai si fa sempre più nitida la fotografia che vi anticipammo mesi fa: le condizioni a cui dovrà sottostare il nostro Paese – per lasciarsi intermediare dall’Ue nell’accesso ai mercati – implicano il sostanziale azzeramento della potestà legislativa parlamentare. Resterà solo la forma.
Mentre si cerca l’orientamento in questo infernale labirinto, venerdì il Tesoro ha raccolto 6,5 miliardi a cinque e dieci anni con tassi da prefisso telefonico. Tuttavia, nulla pare poter impedire che il nostro Paese finisca definitivamente sotto vincolo esterno.
(dall’articolo di Giuseppe Liturri)