A pochi giorni dall’insediamento del governo Draghi la presidente di A.C.E.P.E.R. (Associazione Consumatori e Produttori Energie Rinnovabili) Veronica Pitea scrive al presidente del Consiglio per aprire un dialogo e mettere a disposizione l’associazione per arginare la perdita di capitale umano. “Con il 47% di analfabetismo funzionale, come può pensare, l’Italia, di muovere i passi verso un futuro sempre più innovativo e digitale? C’è bisogno di acquisire un avanzato livello di conoscenze” spiega.
(03-03-2021) Secondo uno studio recente pubblicato su Frontiers in Psychology, solo in Europa l’analfabetismo funzionale ammonterebbe a circa 80 milioni di individui, di cui il 47 % in Italia. Questo significa che un italiano su sei non comprende appieno il significato di ciò che legge. A fronte di dati allarmanti la presidente di A.c.e.p.e.r. Veronica Pitea ha deciso di scrivere al presidente del Consiglio Mario Draghi riprendendo un testo dello stesso Draghi pubblicato per l’Università degli Studi “La Sapienza” in cui si legge: ’Una crescita stentata alla lunga spegne il talento innovativo di un’economia; deprime le aspirazioni dei giovani; prelude al regresso; preoccupa particolarmente in un Paese come il nostro, su cui pesano un’evoluzione demografica sfavorevole e un alto debito pubblico”.
“Questa perdita di capitale umano, la cosiddetta fuga di cervelli, oltre a decelerare il progresso culturale del nostro Paese, costa oggi all’Italia circa 16 miliardi di euro. In aggiunta a ciò, in termini di nascite, il 2020 ha toccato il punto più basso in assoluto nella storia: -4,5% rispetto al 2019. La disoccupazione giovanile ha una media del 35 % (quella europea è del 20 %) – si legge nella lettera – Nel 2021 A.C.E.P.E.R. vorrebbe quindi dare il suo contributo trovando con l’aiuto del nuovo Governo un ponte di coordinamento tra politiche per la valorizzazione delle risorse umane e lo sviluppo dell’economia locale“.
“Crediamo che il parallelismo tra i fabbisogni delle imprese e quelle dei lavoratori debba essere fatto attraverso la cultura, che andrebbe alimentata attraverso letture, ma anche con l’ausilio di esperienze, come visite guidate e partecipazione a convegni, congressi e dibattiti – prosegue il testo – La crescita culturale non può prescindere da confronto e dialogo costanti. L’apprendimento è un cambiamento relativamente permanente che deriva da una nuova esperienza o dalla pratica di nuovi comportamenti: cambiando i comportamenti si cambiano le abitudini. A.C.E.P.E.R. opera in un settore ricco di innovazione qual è appunto quello delle energie rinnovabili, che potrebbe creare tanti posti di lavoro e molteplici nuove prospettive per i giovani: una grande scommessa per il nuovo Governo“.
La proposta che l’Associazione lancia al nuovo Governo è quella di poter ricucire già nel 2021 il legame tra il territorio e le istituzioni, creando un punto di dialogo e di confronto, partendo dal presupposto che “la mappa non è il territorio”.
ACEPER – Associazione consumatori e produttori energie rinnovabili, prima associazione in Italia a tutela dei produttori di energie rinnovabili, nasce nel 2014 dalla volontà di un gruppo di imprenditori che hanno investito nelle fonti rinnovabili e ha ormai superato il traguardo dei 2000 associati in tutta Italia. Con una fitta rete di funzionari e partner su tutto il territorio italiano, supporta i suoi associati nella gestione dei loro impianti fornendo assistenza dal punto di vista fiscale, amministrativo, legale, tecnico e sui finanziamenti. I numeri: 6731 impianti di produzione, 1500 richieste di informazioni ogni mese, 1500 impianti monitorati per una potenza installata complessiva che supera i 2GWp.