Da oltre un anno il virus Covid 19 ci sta rovinando la vita, ci ha costretto a rimanere rinchiusi nelle nostre case, ci ha privato del lavoro e ha messo a dura prova la nostra resistenza. Abbiamo perso tante persone, parenti e amici, che se ne sono andati in solitudine, in un ospedale dopo aver contratto la malattia.

Le responsabilità della diffusione del virus non è ancora chiaramente identificata, ma la malasanità che ne è conseguita, è certamente demerito dei nostri politici, tutti i nostri politici perchè se il governo Conte ha governato male la pandemia, l’opposizione non ha fatto nulla perchè il peggio fosse evitato. I nostri morti gridano vendetta, i morti di Bergamo gridano vendetta, una vendetta che si chiama giustizia e per ottenerla ci sono i comitati dei parenti dei malati che stanno battagliando. Ma lo scopo di questo articolo non è la polemica, di quella poco ci importa. Noi vorremmo informare, vorremmo far giungere a tutti informazioni utili su come si sviluppa la malattia, su come si può curare da casa.

Nessuno ha mai voluto dirci i sintomi che da il virus quando entra nel nostro corpo, nessuno ha mai voluto dirci che tipo di prevenzione fare e che cure assumere se vogliamo curarci a domicilio, perchè la malattia procurata dal virus può essere curata a domicilio e la cura deve essere somministrata tempestivamente.

LA MALATTIA E COME PREVENIRLA E COMBATTERLA

Le fasi

Prima di entrare in farmacia per scegliere le armi giuste per combattere l’infezione virale vanno precisati alcuni punti che riguardano l’andamento clinico della malattia. È da questa considerazione che si può forse e in parte capire cosa è andato storto in Italia, la nazione che ha avuto il maggior numero di morti da o con Coronavirus.

Il National Institute of Health (NIH) degli Stati Uniti e la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come pure le autorità cinesi  hanno decretato che la malattia evolve in 3 fasi e prevede 5 stadi. Anche il Ministero della Salute italiano ha recepito questa classificazione.

Fase I caratterizzata da malessere, febbre e tosse secca, è causata dall’attacco del virus che si lega all’enzima di conversione dell’angiotensina 2 (ACE2), enzima che si trova anche sull’ epitelio polmonare, che regola la pressione del sangue a livello generale e protegge i polmoni da danni dovuti a infezioni o infiammazioni. Generalmente il sistema immunitario è in grado di debellare la malattia in questa fase.

Fase 2 caratterizzata dall’insorgenza della polmonite interstiziale che può arrivare a causare insufficienza respiratoria.

Fase 3 è la fase della sindrome da distress acuto respiratorio, dovuta a una tempesta di citochine, molecole proteiche che normalmente attivano le difese immunitarie ma che in certe condizioni diventano fattore di aggressione. La malattia può poi complicarsi con la coagulazione intravasale disseminata, grave condizione che riempie il microcircolo generale e polmonare di microtrombi che impediscono la circolazione e quindi l’ossigenazione. 

Queste gravi manifestazioni si manifestano particolarmente in soggetti ultrasettantenni, in chi soffre di malattie cardio-circolatorie o polmonari come aritmie, insufficienza cardiaca, coronaropatie, diabete mellito, insufficienza renale.

Gli stadi

Sulla base di queste tre fasi cliniche della malattia, sia il NIH che l’OMS hanno descritto cinque stadi della malattia:

Stadio 1: infezione asintomatica o pre-sintomatica, con positività al virus e contagiosità.

Ricapitolando, questi sono i sintomi del Covid 19:

Stadio 2: malattia lieve con sintomi quali febbre, tosse, alterazione di olfatto e gusto, malessere, cefalea, dolori muscolari.

Stadio 3: malattia moderata con difficoltà respiratoria e evidenza di polmonite agli esami radiologici; la saturazione, l’ossigenazione del sangue è maggiore o uguale a 94%.

Stadio 4: malattia severa: la saturazione è inferiore al 94%.

Stadio 5: malattia critica con insufficienza respiratoria, shock settico e/o patologia di vari organi.

È stato accertato e dimostrato che i primi 3 stadi non necessitano di ricovero ospedaliero ma i sintomi, compresa la polmonite, se la saturazione non scende sotto il 94%, possono essere debellati da una appropriata terapia e controllo domiciliari. Invece, particolarmente in Italia, sono state ricoverate migliaia di persone, intasando gli ospedali e esponendo i malati al rischio di infezioni ospedaliere.

Prevenzione

Per prevenire l’infezione da Covid assumete quotidianamente Vitamina D, Vitamina C (naturalmente in accordo con il vostro medico che potrà aggiungere altri integratori conoscendo il paziente).

La cura a domicilio

Luigi Cavanna Primario di Oncologia all’Ospedale di Piacenza 

E qui veniamo al punto delle cure mediche, facciamo alcune domande al Dott. Luigi CAVANNA in prima linea tra i medici che curano i pazienti a domicilio con ottimi risultati.

Per curare a casa però ci vorrebbe un protocollo che non c’è.
Non è vero. I decisori al governo devono smetterla di continuare a parlare di terapie intensive, devono cominciare a dire “curiamoli a casa” altrimenti dovremo riempire le chiese per curarli.

Come si fa a capire se uno può essere curato a casa?
I cinesi hanno codificato cinque stadi. Il primo è quello di della forma asintomatica o paucisintomatica chiamata Mild (blanda).

Cura?
Nessuna.

Il secondo stadio?
Polmonite semplice. Qui si interviene con idrossiclorochina. In più azitromicina e cortisone, che può essere desametasone o prednisone.

Niente ossigeno?
No. Quello è previsto col terzo stadio, che è la polmonite di moderata gravità.

E si va in ospedale?
No! Ossigeno a domicilio, è sufficiente avere un care giver che si prenda cura del malato a casa. Solo col IV e V stadio, rispettivamente forma severa e quella di pre-collasso, allora si va in ospedale. Come vede la diagnosi medica è fondamentale, non stiamo parlando di automedicazione.

Quindi lei cura a domicilio fino al terzo stadio?
Sì.

E oggi in Italia a che stadio di arriva in ospedale?
Già al secondo stadio. Capisce perché così non si può continuare? In ospedale arrivano malati che possono e devono essere curati a casa. Bisogna invertire immediatamente la tendenza e domiciliare il più possibile il malato.

Che cosa ha detto la comunità scientifica della vostra terapia domiciliare?
I dati devono ancora essere pubblicati, ma posso solo dire che nel mio ambito, l’AIOM, l’associazione italiana di oncologia medica, mi premierà per aver fatto questa attività. È un  premio che mi fa onore, alla memoria di un grande oncologo, Dino Amadori uno dei padri dell’oncologia italiana.

Per riassumere brevemente, se avete uno stato febbrile dai 37,5 in su e sospettata possa trattarsi di Covid, attaccate la malattia con l’Aspirina (NON CON LA TACHIPIRINA) e la vitamina C . in attesa del medico, che poi, su vostra richiesta vi prescriverà ciò che serve per essere curati a casa. NON PRECIPITATEVI IN OSPEDALE E NON ATTENDENTE INUTILMENTE IL TAMPONE prima di curarvi. LO FARETE POI.

Per ora può bastare, vedremo in un prossimo articolo che cosa è stato fatto di terribilmente errato nell’affrontare la pandemia di Covid dal Ministero della Salute.

Manuela Valletti

Di the milaner

foglio informativo indipendente del giornale

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