Parlateci del limite

Ago 21, 2020
Migrants from Tunisia and Lybia are examined as they arrive onboard of an Italian Guardia Costiera (Coast Guard) boat in the Italian Pelagie Island of Lampedusa, while a beach with tourists is seen in the background, on August 1, 2020. (Photo by Alberto PIZZOLI / AFP)

Poniamo che il governo italiano abbia deciso, per motivi che non conosciamo (ma che possiamo immaginare), di “chiudere un occhio”,
in realtà, di acconsentire, all’ingresso illegale di:
tunisini, marocchini, algerini, pakistani, bengalesi; che non sono profughi,
accettando di mettere a rischio l’ordine pubblico e sociale delle comunità italiane,
e di alimentare, per questo scopo, un enorme flusso di spesa pubblica, svariati miliardi, spesi per navi militari e da crociera, alberghi, personale militare e sanitario, avvocati, mediatori culturali (che roba è?), addetti alle Ong, Onlus, associazioni assistenziali, cooperative, sindacati, oltre a medicinali ed altre merci e servizi.
La domanda che sorge è: qual è il limite?
Per quegli scopi, non dichiarati, e non dichiarabili,
quanti ne vuole far entrare, oltre agli 800mila che sono già entrati dal 2013?
Ripetiamo: qual è il limite? Cinquecentomila, un milione, due milioni, tutta l’Africa?
Quand’è che si dirà “basta, non possiamo più accogliere altri”?
(E.V.)

Di THEMILANER

foglio informativo indipendente dell'associazione MilanoMetropoli.org

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