La Gran Bretagna sta portando i cittadini inglesi alla quinta elezione in cinque anni: una terza elezione generale e due referendum, uno sull’indipendenza scozzese, che ha perso, e l’altro sulla Brexit , che ha vinto.
La vittoria di Leave nel giugno 2016 ha definito la politica britannica creando scompiglio all’interno dei partiti tradizionali e creando insofferenza e malanimo nella vita pubblica tanto da perdere il famoso aplomb inglese.
Questa incertezza politica e istituzionale ha alimentato nuove divisioni nella società e un nazionalismo esasperato che minaccia il futuro del regno, con la Scozia e l’Irlanda del Nord profondamente preoccupate di lasciare l’Unione europea e dubbiose sul luminoso futuro che i Brexiteer profetizzano allegramente.
La cosa più bizzarra, forse, è che la maggioranza dei britannici ora pensa che sarebbe meglio rimanere nell’Unione europea. Ma la maggior parte dei britannici, secondo gli stessi sondaggi, ritiene anche che i risultati del referendum sulla Brexit debbano essere rispettati. Dopo essersi espressi una volta, tre anni e mezzo fa, gli inglesi vogliono che i politici rispettino il loro voto, anche se ora credono che sia stato un errore.
Dal canto sua l’UE ha accusato il colpo di questa uscita, perdere un paese importante, molto spesso ago della bilancia in tutte le diatribe dei Paesi Europei, ha segnato l’Unione.
MV