Andrea Vitali a Lanzo d'Intelvi

E’ accaduto il 16 agosto, l’occasione è stata la Notte Blu di Lanzo (Alta Valle Intelvi), l‘incontro con lo scrittore si teneva nella Sala Consiliare del Comune, ma non si erano fatti i conti con la popolarità e la simpatia di Andrea Vitali. La sala si è subito riempita, si sono procurate altre sedie, ma non abbastanza per tutti i presenti, però la gente è rimasta.

Lui è arrivato quasi trascinato dalla folla, ha preso posto dove solitamente siede il Sindaco Marcello Grandi, alla sua destra, il nostro direttore Manuela Valletti e alla sua sinistra Stefania Pedrazzani, giornalista, entrambe pronte per un fuoco di fila di domande con l’intento di far conoscere tutto, ma proprio tutto, dello scrittore.

Esordisce Stefania con un “Lei è da sempre il mio scrittore preferito”, per proseguire poi con “quando uscirà il suo prossimo libro” e di rimando “che cosa rappresenta la scrittura per lei?”

Vitali risponde tranquillamente, forse sono domande a cui ha già risposto altre volte, ma non risparmia i particolari. Racconta di aver cominciato a scrivere da ragazzino, inondando il suo primo amore con le sue poesie, ma senza troppa fortuna. Racconta che ama  il paese dove vive, che non lascerebbe mai Bellano perchè ha scoperto che è proprio quella la  sua terra, con il profumo dell’acqua del lago d’inverno e i tramonti “tanto belli” come soleva dire la sua mamma.

Manuela lo incalza “lei ha fatto il medico condotto del suo paese, di certo tutti i suoi pazienti le hanno offerto spunti non indifferenti per i suoi racconti, è così?

Lui non ha esistazioni, “la prima cosa da fare è negare, negare sempre…. io vivo in quel paese e mi dispiacerebbe avere problemi con gli abitanti, ma per ora non è mai accaduto, quasi sempre le persone che mi incontrano mi dicono che hanno riconosciuto nei miei libri persone diverse da quelle  a cui mi sono riferito realmente. meglio così”

Stefania gli propone un gioco simpatico, visto che è medico, quello di abbinare ad ogni patologia un libro dei suoi per curarla. Inizia allora un piacevole balletto tra Vitali, che cerca tra tutti i suoi titoli (sono più di 30) e le malattie che propone la giornalista, alla fine quasi tutti i disturbi sono stati curati per bene…

Manuela chiede se tutti i particolari di cui arricchisce i suoi libri, sono un modo per ricordare un mondo che non vorrebbe mai lasciare. Per Vitali i particolari sono importanti, servono a descrivere un luogo, una scena, un’epoca. Ad esempio se l’azione è ambientata negli anni del ventennio ci sono oggetti che la descrivono perfettamente. Le ambientazioni sono sempre il frutto di una meticolosa ricerca, persino negli archivi di stato.

Da una domanda all’altra, da una risposta all’altra, Andrea Vitali entra in piena sintonia con il pubblico, racconta aneddoti legati ai suoi libri, ai suoi genitori, alla sua professione di medico e di scrittore e il parlare si fa così intenso che non si vorrebbe mai terminasse.

Lui risponde a tutti, cortese e coinvolgente,  ascoltandolo si può quasi intravedere il lago, la sua Bellano e i personaggi dei suoi romanzi, venuti a Lanzo per appaludirlo.

Un appunto interessante:la serata è stata bellissima, non è la prima volta quest’anno che Lanzo si trasforma in un laboratorio di cultura, di arte e di musica. Forse la località sta trovando la sua nuova dimensione nella bellissima Valle d’Intelvi

L’ultimo libro dello scrittore

Nome d'arte Doris Brilli. I casi del maresciallo Ernesto Maccadò

Di THEMILANER

foglio informativo indipendente dell'associazione MilanoMetropoli.org

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