Da poco s’è taciuta
la campana di San Vito.
Nel silenzio d’un cielo ombroso
spiove dall’alto un fiato di canne,
sfiora il bianco d’antichissime mura
e verdi muschi spuntati all’incontro,
ricama lento il sospeso mattino.
Ascoltiamo vicini il mesto concerto
che la corrente trasporta
verso lontani orizzonti
oltre il ricordo che ancora punge.
Mentre l’organo rintrona
nell’alta torre nastri tricolori
s’offrono in croce al gelido vento.
©Rosa Maria Corti
*A Kufstein (Austria), nella torre della fortezza, si trova il più grande organo all’aperto del modo. Realizzato in ricordo delle vittime della Prima Guerra Mondiale, oggi le sue note, che si odono anche a dieci chilometri di distanza, vogliono essere un invito alla pace e alla comprensione tra i popoli. Tutti i giorni alle 12.00 si tiene un concerto della durata di 15 minuti circa. Nella fortezza, ricordo che, all’indomani delle Cinque giornate di Milano, venne rinchiuso il ventiduenne Filippo Manzoni, figlio dello scrittore Alessandro Manzoni, che la sera del 18 marzo 1848 era sceso in piazza a combattere contro gli austriaci di Radetzky. Rilasciato dalla prigione fu poi trasferito in libertà vigilata a Vienna prima di poter rientrare a Milano il 5 luglio. Nelle vicinanze di Kufstein, a Rattemberg, furono attivi i Magistri intelvesi. Di Carlo Innocenzo Carloni nella Chiesa degli Eremitani Agostiniani una pala d’altare (morte di Sant’Agostino)-inizio700-. Alla decorazione della stessa chiesa, per gli apparati in stucco parteciparono anche il padre Giovanni Battista con il fratello Diego e Paolo De Allio. Per finire una nota golosa: nelle due località si può gustare il dolce dell’imperatore o Kaiserschmarrn.