A distanza di quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 nel piccolo comune di Garlasco, l’interesse mediatico attorno al caso continua a riaccendersi ciclicamente.
Le accuse alle istituzioni: tra realtà processuale e suggestione
Il giornalista Cesare Sacchetti afferma che l’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi sarebbe stato fin dall’inizio viziata da gravi omissioni investigative, tra cui il mancato esame del DNA su alcuni indumenti ritrovati nella casa della vittima. Da qui, Sacchetti costruisce una tesi secondo la quale Alberto Stasi – condannato in via definitiva nel 2015 – sarebbe stato un capro espiatorio, e il vero responsabile (o i veri responsabili) protetti da un apparato più ampio, comprendente presunti interessi sovranazionali e massonici.
Va ricordato che il processo Stasi, pur oggetto di critiche da parte di alcuni osservatori, si è basato su anni di indagini, tre gradi di giudizio e numerose perizie. Alcune prove sono state escluse per vizi procedurali, altre – come le impronte o i residui biologici – non hanno portato a risultati determinanti. Tuttavia, le ricostruzioni fornite da Sacchetti si spingono oltre i dati accertati, ipotizzando l’esistenza di una rete occulta che avrebbe deliberatamente occultato la verità.
Cabala, ebraismo e massoneria: una lettura esoterica del caso
Sacchetti introduce nella narrazione anche riferimenti alla Cabala ebraica, al simbolismo massonico e al ruolo di presunti “iniziati” come il giovane Sempio e un misterioso Bertani, che secondo l’autore avrebbe lasciato messaggi in codice sui social legati a nomi divini ebraici. La presenza di tali riferimenti – inclusa una possibile connessione con “sette sataniche” e rituali esoterici – trasforma il caso Garlasco in una sorta di thriller simbolico.
I presunti suicidi “anomali” di Garlasco
Sacchetti collega la morte di tre persone – Bertani, Giovanni Ferri e il dottor Cavallini – al delitto di Chiara, suggerendo che si tratti di omicidi mascherati da suicidi per eliminare testimoni scomodi. Tuttavia, nessuna di queste morti è stata ufficialmente ricollegata all’omicidio Poggi, né vi sono prove pubblicamente accessibili che indichino collegamenti diretti o elementi investigativi in sospeso.
Le accuse gravi di pedofilia e insabbiamenti internazionali
L’articolo si conclude con riferimenti a presunti scandali pedofili in Israele e a una “cabala mondiale” di potere che coinvolgerebbe politici, religiosi e massoni, descritta come una rete omertosa di abusi, ricatti e manipolazione mentale.
Conclusione
Nel caso del delitto di Garlasco, ogni nuova prova o revisione del caso merita attenzione, le ipotesi di Sacchetti necessitano di essere verificate visto che gli assassini di Chiara Poggi sono ben lungi dall’essere individuati.
MValletti
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