Dopo un fragile cessate il fuoco di due mesi e il fallimento nel passaggio alla seconda fase dei negoziati a causa dell’intransigenza di Israele, Tel Aviv ha scatenato una nuova violenta ondata di attacchi erei contro Gaza, uccidendo almeno 326 palestinesi, secondo quanto riportato dal Ministero della Sanità di Gaza, che ha dichiarato lo stato di emergenza.
Gli attacchi aerei israeliani hanno preso di mira diverse città. Un bombardamento particolarmente pesante è avvenuto nella parte orientale di Gaza. Aerei da guerra israeliani hanno preso di mira case a Rafah e a nord-est del campo profughi di Nuseirat, mentre i bombardamenti di artiglieria si sono intensificati a est di Khan Younis ad al-Fukhari. Nel frattempo, i media palestinesi hanno confermato l’uccisione del maggiore generale Mahmoud Abu Watfa, vice ministro dell’Interno di Gaza, in un attacco israeliano a Gaza City.
L’esercito israeliano ha anche emesso ordini di evacuazione per diversi quartieri, mentre i resoconti dei media israeliani hanno indicato che i negoziati per il cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri riprenderanno “sotto il fuoco”. Inoltre, i ministri del governo israeliano sono stati istruiti ad evitare interviste riguardanti gli attacchi israeliani in corso sulla Striscia di Gaza.