Il periodo che il mondo sta attraversando induce a riflettere sui diversi sistemi economici attualmente in essere. Ve li proporremo con benefici e criticità che hanno comportato negli anni con l’auspicio che tutto sia migliorabile e che i governanti che li hanno adottati non abbiano mai a dimenticare lo sviluppo armonico delle società e la tutela dei più deboli.

La Rivoluzione Industriale ha innescato cambiamenti profondi, originando sistemi economici che hanno plasmato la storia globale. La storia recente ha visto l’affermarsi di tre tipi di sistemi economici: 

– liberista o capitalistico- l liberismo si fonda sul libero mercato e sulla proprietà privata, con minimo intervento statale nell’economia.

– pianificato o collettivistico (direzione da parte dello stato) Nel collettivismo, lo Stato gestisce l’economia e possiede i mezzi di produzione.

– economia mista.L’economia mista cerca un equilibrio tra iniziativa privata e intervento statale per la giustizia sociale.

Il nostro Paese ha adottato il sistema ad economia mista, molti Paesi occidentali hanno adottato una economia capitalistica e Paesi come Cina, Cuba, Laos, Vietnam la Corea del Nord hanno adottato una economia collettivistica pianificata basata sull’abolizione della proprietà privata e della libera concorrenza, sostituita dalla proprietà statale o collettiva dei mezzi di produzione e dalla pianificazione economica.

Il Sistema Liberista e i Principi di Adam Smith

Il sistema liberista si fonda sulle teorie economiche di Adam Smith, che nel suo “La ricchezza delle nazioni” (1776) delineò i principi del libero mercato e della mano invisibile, secondo cui l’interesse individuale contribuisce al benessere collettivo. In questo modello, il mercato si autoregola attraverso la legge di domanda e offerta, e il ruolo dello Stato è limitato alla protezione della proprietà privata, alla difesa nazionale e alla fornitura di beni pubblici non altrimenti offerti dal mercato. Sebbene il liberismo abbia promosso la crescita economica e l’innovazione, la Grande Depressione del 1929 ha evidenziato le sue vulnerabilità, portando alla nascita di nuove teorie economiche che richiedevano un maggiore intervento statale per stabilizzare l’economia.

Criticità e Ingiustizie Sociali del Liberismo

Il sistema liberista è stato oggetto di numerose critiche per aver favorito l’accumulazione di ricchezza in poche mani e per aver trascurato le condizioni dei lavoratori e l’equità sociale. La mancanza di regolamentazione ha spesso portato a monopoli, sfruttamento lavorativo e crisi economiche. Le teorie keynesiane, emerse in risposta a queste criticità, hanno sottolineato l’importanza di una politica fiscale e monetaria attiva per moderare i cicli economici e promuovere l’occupazione. Inoltre, le teorie di giustizia sociale hanno richiesto una redistribuzione della ricchezza per ridurre le disuguaglianze e migliorare le condizioni di vita della popolazione.

Il Sistema Collettivista: Un’Alternativa al Liberismo

Il sistema collettivista di Karl Marx rappresentato principalmente dal socialismo e dal comunismo, propone un’alternativa radicale al liberismo, con la proprietà statale o collettiva dei mezzi di produzione e la pianificazione economica centralizzata. Questo modello mira a eliminare le disuguaglianze di classe e a distribuire equamente la ricchezza. Tuttavia, l’esperienza storica ha mostrato che la mancanza di incentivi al rendimento e la burocratizzazione possono portare a inefficienze e a una scarsa risposta alle esigenze dei consumatori, oltre a limitare le libertà individuali.

Il Sistema a Economia Mista: Un Approccio Equilibrato

Nei primi decenni del novecento le disfunzioni del capitalismo avevano anche prodotto una critica interna al sistema. Effettivamente l’economia di mercato aveva fatto registrare fenomeni gravi quali la disoccupazione, ricorrenti crisi economiche, ingiustizie sociali, formazione di monopoli. Per impedire che questi fenomeni si aggravassero fino a creare condizioni sociali ed economiche distruttive la teoria elabora un nuovo modello organizzativo conosciuto con il nome di sistema economico interventista o misto.

Lo studioso che elaborò tale teoria fu l’economista inglese Keynes. Viene considerato necessario l’intervento dello Stato nell’economia e conseguentemente anche la proprietà pubblica dei mezzi di produzione. Lo Stato attraverso la gestione diretta di alcune particolari attività economiche (per la produzione di beni di interesse collettivo) o utilizzando strumenti di controllo o di indirizzo, come la moneta o le imposte, rimedia ai fallimenti del mercato e garantisce un funzionamento più stabile dell’economia, accompagnato da rapporti sociali di produzione più equi.

Conclusione: L’Impatto della Rivoluzione Industriale sui Sistemi Economici Moderni

In conclusione, la Rivoluzione Industriale ha rappresentato un punto di svolta fondamentale per l’economia mondiale, dando vita a sistemi economici che hanno plasmato il progresso e lo sviluppo umano. Ora la “famosa” globalizzazione mostra innumerevoli inconvenienti per lo sfruttamento di molti a beneficio di pochi. L’economia mista, cercando di bilanciare libertà economica e giustizia sociale, si è affermata come un modello prevalente in molte nazioni. La scelta del sistema economico più adatto rimane un tema centrale nel dibattito politico ed economico, riflettendo la continua ricerca di un equilibrio tra efficienza e equità.

Tratteremo in modo approfondito ogni sistema economico:

Marxismo, marxismo analitico, marxismo matematico

Liberismo e capitalismo

Sistema misto

MValletti

Di the milaner

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